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Filippo Turetta trasferito nella sezione di media sicurezza, la paura del detenuto “Mi spostano”

Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato trasferito nella zona di media sicurezza del carcere di Verona, lasciando la sezione “protetti” in cui si trovava dal suo arresto. La decisione è stata presa a causa del sovraffollamento e per consentire al detenuto di proseguire il percorso di recupero in altre aree. Tuttavia, i suoi avvocati esprimono preoccupazione per il trasferimento e hanno chiesto che venga rivalutata la sua collocazione.

La segnalazione dei legali: “Attenzione particolare necessaria”

Gli avvocati di Turetta, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, hanno inviato una segnalazione alla direzione del carcere, alla Corte d’Assise e alla Procura di Venezia, sottolineando i rischi potenziali derivanti dalla nuova sistemazione:

“Tenuto conto della giovane età e della gravità del reato, della risonanza mediatica e del generalizzato sentimento di orrore che la vicenda ha suscitato nella comunità nazionale, è stato assegnato in sezione protetta”, si legge nella segnalazione.

Pur riconoscendo la legittimità della decisione del carcere, i legali hanno richiesto di valutare se sia opportuno spostare Turetta in un’area meno esposta a possibili tensioni con gli altri detenuti.

Minacce e ostilità crescenti

La preoccupazione degli avvocati non riguarda solo il carcere, ma anche il clima di ostilità che si sta accentuando fuori dalle mura della prigione. Nella segnalazione si fa riferimento a possibili ripercussioni sull’incolumità del detenuto, soprattutto dopo l’invio di una busta contenente tre proiettili all’avvocato Caruso dopo il verdetto di primo grado.

“Non è possibile escludere che il clima di violenza verbale che ha accompagnato la stigmatizzazione extra processuale della pur gravissima vicenda non possa contaminare negativamente anche l’ambiente carcerario”, scrivono i difensori.

Secondo i legali, la forte esposizione mediatica del caso e le reazioni dell’opinione pubblica potrebbero aumentare il rischio di attacchi o ritorsioni nei confronti di Turetta.

In arrivo le motivazioni dell’ergastolo

A breve verranno rese note le motivazioni della sentenza che ha portato alla condanna di Turetta. Il tribunale ha escluso le aggravanti della crudeltà e dello stalking, ma ha confermato la premeditazione. La pubblicazione delle motivazioni potrebbe riaccendere il dibattito pubblico e acuire ulteriormente la tensione intorno al caso.

La richiesta dei legali: “Rivalutare la collocazione”

Per il momento, gli avvocati hanno chiesto che Turetta possa tornare nella sezione protetta, almeno fino a quando non sarà garantita la sua sicurezza nella nuova sistemazione. La direzione del carcere valuterà la richiesta, ma al momento non ci sono segnali di un possibile ripensamento.

Il trasferimento segna comunque un cambiamento importante nella gestione detentiva di Turetta, che dovrà ora confrontarsi con una nuova realtà carceraria, in cui i rischi e le tensioni potrebbero aumentare.