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Eleonora Giorgi e le sue ultime volontà: “Al mio funerale voglio una canzone dei Pink Floyd”

L’attrice, scomparsa a Roma, aveva raccontato con serenità il percorso della sua malattia e il desiderio di un ultimo saluto organizzato dai suoi amici più cari.

Il ricordo di Eleonora Giorgi: “L’amore della mia famiglia mi ha reso felice”

Negli ultimi mesi della sua vita, Eleonora Giorgi aveva condiviso molto di sé, parlando con lucidità della malattia che non le lasciava scampo, ma anche della forza trovata nell’affetto della sua famiglia. Figli, nuore, nipoti e amici le sono stati accanto fino all’ultimo, e proprio loro erano al centro delle sue riflessioni nell’intervista rilasciata lo scorso ottobre a Vanity Fair.

Nonostante la consapevolezza della malattia, aveva raccontato di vivere un momento speciale: «E quando ti succede mai di ritrovarti al centro dell’amore della tua famiglia a settant’anni? Io non voglio tornare alla Giorgi di prima. Quest’anno siamo stati talmente uniti che mi è sembrato di recuperare tutto quello che altrimenti sarebbe andato perduto».

Le sue ultime volontà per il funerale

L’attrice aveva persino pianificato alcuni dettagli del suo funerale, affidandone l’organizzazione a un’amica speciale: Nicoletta Ercole. «Ultimamente le ho telefonato e le ho detto: “Senti, il funerale lo organizzi tu”. Le ho specificato: “Devi fare un servizio eccellente. Mi devi mettere Wish You Were Here dei Pink Floyd all’inizio e A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum“».

I funerali di Eleonora Giorgi si terranno il 5 marzo nella Chiesa degli Artisti a Roma, mentre la camera ardente sarà riservata alla famiglia.

Il valore dell’amicizia nel suo ultimo anno

Nel percorso della malattia, Giorgi ha sempre sottolineato quanto fosse importante l’affetto di chi le stava accanto. «Gli amici sono fondamentali», aveva dichiarato, ricordando il sostegno ricevuto da Patty Pravo, Nicoletta Spagnoli, Carlo, conosciuto anni fa a Mykonos, e Barbara Palombelli, amica d’infanzia con cui si era ritrovata dopo decenni.

Eppure, nonostante il coraggio con cui affrontava la malattia, aveva confessato la difficoltà dei momenti di solitudine. «Certo, la notte, quando sono da sola, è più difficile. Mi viene da piangere perché tutti i ricordi mi assalgono. I miei figli da piccoli, i miei genitori, tutto il dolore per l’allontanamento dal cinema. Poi però passa, arriva l’alba e io so che c’è un altro giorno da vivere, un altro giorno per amare».

Un ultimo insegnamento, quello di Eleonora Giorgi, che ha affrontato il dolore con dignità e con il desiderio di lasciare un ricordo luminoso di sé.