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Bufera sul Pd per il Qatargate, chiesta la revoca dell’immunità per Moretti e Gualmini: “Siamo estranee alle accuse, ci autosospendiamo”

Le due eurodeputate del Pd coinvolte nell’indagine della magistratura belga si dicono disponibili a collaborare e si autosospendono dal gruppo S&D. Il Partito Democratico difende la loro posizione.

La richiesta della magistratura belga e la decisione delle eurodeputate

Nuovo sviluppo nell’inchiesta sul Qatargate. La magistratura belga ha chiesto la revoca dell’immunità parlamentare per le eurodeputate del Partito Democratico Elisabetta Gualmini e Alessandra Moretti, nell’ambito delle indagini sulla presunta rete di corruzione internazionale legata a Qatar, Marocco e Mauritania.

Le due esponenti del Pd, appresa la notizia dai media, hanno scelto di autosospendersi dal gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) e hanno ribadito la loro estraneità ai fatti contestati.

“Abbiamo appreso dalla stampa la notizia della richiesta, da parte delle autorità giudiziarie del Belgio, di revoca della nostra immunità”, hanno dichiarato in una nota congiunta all’Ansa.

“Al fine di sottolineare la totale estraneità a ogni fatto corruttivo, abbiamo deciso di autosospenderci dal gruppo al quale apparteniamo, i Socialisti e Democratici (S&D). Siamo pienamente a disposizione della magistratura per qualsiasi esigenza istruttoria”, hanno aggiunto.

Le due eurodeputate hanno inoltre ringraziato la delegazione degli europarlamentari del Pd per la solidarietà politica ed umana espressa nei loro confronti.

Il ruolo di Moretti e Gualmini nell’inchiesta

L’inchiesta Qatargate, esplosa nel dicembre 2022, ha coinvolto diversi esponenti della sinistra europea, in particolare del gruppo Socialisti e Democratici, di cui fanno parte le due eurodeputate italiane.

Al centro dell’indagine figura il consulente Pier Antonio Panzeri, ex europarlamentare del Pd, considerato uno degli organizzatori della rete corruttiva che avrebbe favorito gli interessi di Qatar, Marocco e Mauritania.

Insieme a lui, erano già stati coinvolti Francesco Giorgi, suo braccio destro, e Eva Kaili, all’epoca vicepresidente del Parlamento Europeo.

Secondo gli inquirenti belgi, Moretti avrebbe visitato il Qatar nel febbraio 2020, facendo tappa in un cantiere di uno degli stadi che avrebbe ospitato la Coppa del Mondo. In quell’occasione era presente anche Marc Tarabella, eurodeputato belga già indagato nel caso.

Sia Moretti che Gualmini, inoltre, avevano partecipato all’audizione del ministro del Lavoro del Qatar, Ali bin Samikh Al Marri, davanti alla sottocommissione per i diritti umani (DROI) il 14 novembre 2022, un mese prima dello scoppio dell’inchiesta.

Il Pd difende Moretti e Gualmini: “Siamo convinti della loro estraneità”

Il Partito Democratico ha immediatamente preso posizione in difesa delle due eurodeputate, dichiarandosi certo della loro estraneità ai fatti contestati.

“Siamo convinti dell’assoluta estraneità di Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini ai fatti contestati dalla Procura belga, che per proseguire le indagini ha richiesto al Parlamento europeo di sospendere il regime di immunità”, ha dichiarato il Pd in una nota ufficiale.

Il partito ha elogiato la loro disponibilità a collaborare con la magistratura e ha apprezzato la decisione di autosospendersi per evitare strumentalizzazioni.

“Le conosciamo come persone di spiccata onestà e dedizione al loro lavoro nelle istituzioni. Esprimiamo loro solidarietà e vicinanza e ci auguriamo che ora si proceda rapidamente per accertare e fare piena chiarezza sui fatti contestati”, ha concluso la delegazione dem al Parlamento Europeo.

Un’inchiesta ancora aperta

La vicenda Qatargate continua dunque a scuotere il Parlamento Europeo, con nuovi sviluppi che potrebbero portare ad altre richieste di revoca dell’immunità nei confronti di figure politiche di primo piano.

Le indagini della magistratura belga proseguono, mentre Moretti e Gualmini attendono di conoscere il proprio destino giudiziario, ribadendo la loro volontà di collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni accusa.