Il Sindaco Sala diretto sulla Schlein: “Elly è una zavorra, serve una figura come Gentiloni o Prodi”
Con il suo mandato da sindaco di Milano che si concluderà nel maggio 2027, Beppe Sala comincia a delineare il suo possibile futuro politico. In un colloquio con Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, ha espresso chiaramente la volontà di rimanere in politica, puntando su un nuovo progetto centrista.
«Esiste uno spazio enorme tra i poli, che merita di essere presidiato e che, un domani, sarà decisivo per vincere le elezioni», ha affermato.
L’idea di una nuova forza moderata
Secondo Sala, il sistema politico attuale ha bisogno di una nuova forza moderata, alternativa tanto alla destra quanto alla sinistra.
«Forza Italia non cambierà schieramento, non mi farei troppe illusioni», ha dichiarato. «Ma è necessario che una nuova forza moderata nasca. Le due domande sono: quando e con che modalità. Il momento di iniziare a ragionare su questo è adesso».
Il primo cittadino di Milano ha citato un sondaggio SWG secondo cui, mettendo insieme Azione, Italia Viva e Più Europa, si raggiungerebbe un 8% di consensi, senza neppure una struttura unitaria.
Tuttavia, per Sala, il punto non è creare un’altra sigla politica, ma costruire un progetto solido:
“Serve un programma condiviso e un obiettivo chiaro: creare un’alternativa agli estremismi”, ha spiegato.
Ha poi sottolineato la coincidenza temporale tra la fine del suo mandato da sindaco e le prossime elezioni politiche, previste per il 2027:
“Facciamo un passo alla volta, ma facciamolo”.
Un possibile impegno nelle elezioni regionali
Oltre all’ipotesi di un coinvolgimento nella politica nazionale, Sala ha dichiarato di non escludere una candidatura alle elezioni regionali.
Il centrosinistra e il ruolo di Schlein: “Bisogna riflettere”
Sulla leadership di Elly Schlein come possibile federatrice del centrosinistra, Sala ha mantenuto una posizione cauta:
“Ci sono molte opzioni, molte idee, molti schemi. Bisogna riflettere, senza automatismi”, ha detto.
Non ha escluso che possa emergere una figura più radicale, come Schlein, o una più moderata, in stile Paolo Gentiloni o Romano Prodi. Tuttavia, per il sindaco di Milano, ciò che conta è la strategia:
“L’obiettivo deve essere vincere le prossime elezioni e prepararsi all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica”. Ora per Sala Elly Schlein è una zavorra per il Pd.
L’europeismo e il rapporto con Trump
Nel suo intervento, Sala ha espresso una posizione chiara sull’Unione Europea, affermando che il progetto europeista non è affatto tramontato.
“Quello che è successo in Germania e in Austria dimostra che gli estremisti non hanno vinto. Stanno nascendo coalizioni europeiste e riformiste, che devono essere il nostro modello”, ha spiegato.
Tuttavia, ha criticato il governo italiano, accusandolo di un atteggiamento troppo accondiscendente verso Trump:
“L’accondiscendenza ha molte sfumature. Quella più evidente è la volontà di non prendere sul serio le sue oscenità”, ha dichiarato.
Sala ha sottolineato come la sfida tra Europa e Stati Uniti richieda una maggiore compattezza e capacità di risposta da parte dell’Unione Europea, citando il piano Draghi come possibile ispirazione.
Verso un nuovo progetto politico?
Con la scadenza del suo mandato sempre più vicina, Sala sembra già proiettato verso un nuovo impegno. Il suo obiettivo è chiaro: riempire il vuoto politico al centro, evitando le derive estremiste e puntando su un’alternativa riformista e pragmatica.
Resta ora da vedere se il sindaco di Milano riuscirà a trasformare questa visione in un progetto concreto, capace di attrarre consensi e ridefinire gli equilibri della politica italiana.