Von der Leyen lancia “Rearm Europe”: piano da 800 miliardi per il riarmo dell’UE, la risposta di Lega e M5S, “Follia bellicista, ci opporremo”
La presidente della Commissione europea annuncia un massiccio aumento della spesa per la difesa. Prime reazioni negative dall’Italia: “Un piano bellicista, l’Europa non è nata per questo”.
L’Europa si prepara al riarmo: “Siamo in tempi molto pericolosi”
L’Unione Europea si prepara a una svolta storica nel settore della difesa. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato a Bruxelles il piano “Rearm Europe”, un programma articolato in cinque punti, che prevede investimenti per 800 miliardi di euro destinati al rafforzamento militare dei Paesi membri.
Nel suo intervento, Von der Leyen ha tracciato un quadro allarmante della situazione geopolitica, dichiarando che “viviamo in tempi molto pericolosi” e che “la sicurezza dell’Europa è minacciata in modo reale”.
“Non serve che descriva la grave natura delle minacce che affrontiamo o le conseguenze devastanti che dovremo sopportare se quelle minacce si realizzassero”, ha affermato. “La vera domanda che abbiamo di fronte è se l’Europa è disposta ad agire con la decisione che la situazione richiede”.
La risposta delle capitali europee, ha sottolineato la presidente della Commissione UE, è stata chiara: “Siamo in un’era di riarmo e l’Europa è pronta ad aumentare massicciamente la spesa per la difesa, sia per sostenere l’Ucraina nel breve periodo, sia per assumersi maggiori responsabilità sulla sicurezza nel lungo termine”.
Un piano da 800 miliardi: prestiti, incentivi e flessibilità fiscale
Nel dettaglio, il piano “Rearm Europe” si articola in una serie di misure economiche e finanziarie volte a stimolare gli investimenti nel settore della difesa:
- Attivazione delle clausole di salvaguardia del Patto di stabilità, consentendo agli Stati membri di destinare maggiori risorse alla difesa.
- Aumento della spesa per la difesa dell’1,5% del PIL in media, generando 650 miliardi di euro di spazio fiscale in quattro anni.
- Prestiti per 150 miliardi di euro da parte dell’UE per investimenti strategici nel comparto militare.
- Revisione della politica di Coesione, permettendo agli Stati membri di destinare fondi strutturali europei alla difesa.
- Eliminazione delle restrizioni al sostegno finanziario alle grandi imprese del settore militare.
Von der Leyen ha inoltre evidenziato la necessità di rafforzare la competitività dell’industria europea della difesa attraverso agevolazioni per trasferimenti volontari di fondi e l’uso della piattaforma STEP per finanziare tecnologie strategiche.
Prime reazioni dall’Italia: “Follia bellicista, ci opporremo”
Il piano presentato a Bruxelles ha immediatamente suscitato forti reazioni politiche in Italia, con critiche particolarmente dure provenienti dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega.
In una nota, il gruppo del M5S al Parlamento Europeo ha accusato Von der Leyen di aver tradito i principi fondanti dell’Unione:
“L’Unione Europea è nata per mettere fine alle guerre, non per riarmare gli Stati membri e sfidare sul campo di battaglia le altre potenze nucleari. Gli Eurobond di guerra e il piano di 800 miliardi per il riarmo rappresentano il culmine di una follia bellicista alla quale tutti i cittadini europei devono opporsi”.
I pentastellati hanno annunciato che il 5 aprile scenderanno in piazza per protestare contro questa deriva militarista.
Dura anche la posizione della Lega, con il responsabile economico Alberto Bagnai che ha attaccato le scelte dell’UE:
“L’Unione Europea è in mano a socialdemocrazie che non hanno più consenso nei propri Paesi. Ora cercano un riscatto personale, contraddicendo tutto ciò che hanno sempre detto: oggi si può fare debito comune e allentare le regole fiscali, ma solo per la guerra”.