Il cardinale Müller contro le lobby: “Non voglio un nuovo Francesco”

L’ex prefetto del Sant’Uffizio critica le derive mediatiche e ideologiche all’interno della Chiesa. “Serve un Papa pronto al martirio, non un volto da talk show”.

Müller: “La Chiesa non può piacere alle lobby, deve restare fedele a Cristo”

Parole nette quelle del cardinale Gerhard Ludwig Müller, 77 anni, già prefetto della Congregazione per la dottrina della fede ed elevato al cardinalato da Papa Francesco nel 2014. In un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, Müller riflette sul futuro della Chiesa in vista del prossimo Conclave e lancia un messaggio forte: “Le lobby vogliono soltanto strumentalizzare la Chiesa per la loro propaganda, ma non sono interessate alla nuova vita in Gesù Cristo”.

Il porporato tedesco, tra i più vicini al pensiero di Benedetto XVI, di cui ha curato l’Opera Omnia, sottolinea la necessità di distinguere la missione spirituale della Chiesa da influenze ideologiche e mediatiche: “Il Papa o chiunque nella Chiesa non deve confondere questa missione personale che viene da Gesù Cristo… con un ufficio politico, con il potere, vivendo e parlando secondo il piacere del mondo, dei mass media o di diverse lobby”.

Benedizioni alle coppie gay e documento “Fiducia supplicans”

Tra i temi più delicati affrontati da Müller, c’è quello delle benedizioni alle coppie omosessuali, oggetto del recente documento Fiducia supplicans emesso dal Dicastero per la dottrina della fede. Il cardinale precisa che si trattava di una “piccola dichiarazione del prefetto”, non di una presa di posizione collegiale dell’intero dicastero.

Secondo Müller, l’interpretazione che ne è stata data da alcuni ambienti è fuorviante: “Alcuni che sono vicini a questa ideologia hanno lodato e pensato che con questa dichiarazione la Chiesa è diventata moderna e così tutte le coppie gay adesso entrano nella Chiesa. Penso che queste lobby vogliano soltanto strumentalizzare la Chiesa per la loro propaganda”.

“Serve un Papa forte, non la copia di Francesco”

Rispondendo all’auspicio del cardinale Camillo Ruini, che ha invocato un Papa “buono e cattolico”, Müller insiste sulla necessità di una guida forte, teologicamente solida e ancorata alla verità: “Il Papa non deve essere una persona debole, deve avere un sano carattere. Non è il comandante di un esercito né un politico autoritario”.

Alla suggestione di un futuro “Francesco II”, il cardinale risponde con fermezza: “Dobbiamo scappare da questa situazione. Alcuni dicono: ‘Abbiamo bisogno di Francesco II’. Ma ciò non è il senso di questa indicazione divina”.

Infine, distingue tra la dimensione personale del pontificato e il cuore del magistero cattolico: “Papa Francesco ha avuto la sua linea e la sua esperienza di vita. Ha scritto tante autobiografie dove spiegava la sua personalità, ma dal punto di vista teologico tutto ciò non fa parte del magistero”.

1 commento su “Il cardinale Müller contro le lobby: “Non voglio un nuovo Francesco””

  1. Bravissimo Müller, non ti conosco a fondo ma mi sei già simpatico, non abbiamo bisogno di ulteriori aperture della Chiesa alle mode ed alle derive sinistre-arcobaleno-lgbt ecc. e strizzare l’occhio ad altre religioni non serve, è importante l’unità dei Cristiani, l’orgoglio di essere una pietra miliare nella società moderna, una Chiesa antica ma sempre nuova ed attuale.

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