Vannacci benedice un Papa nero “Sì, se difende l’Occidente da islamismo e ideologia gender”
Il generale leghista intervistato dal Foglio: “Vorrei una cristianità orgogliosa di sé, non succube dell’islamismo e della cultura dei diritti umani”
“Un Papa che difenda simboli e valori cristiani”
A poche ore dall’inizio del Conclave, il generale e eurodeputato della Lega Roberto Vannacci dice la sua sulla futura guida della Chiesa, delineando un profilo ben preciso: un pontefice conservatore, fiero, identitario e senza cedimenti su temi etici e culturali.
«Spero che il successore di Pietro si batta per la difesa dei valori cristiani, per la loro conservazione e presenza, anche sotto forma di simbologia esteriore», ha affermato in un’intervista rilasciata al Foglio.
Vannacci ha messo le mani avanti precisando di non essere un vaticanista né un esperto di dottrina, ma ha comunque tracciato l’identikit del Papa ideale: un argine all’espansione dell’islamismo e delle ideologie moderne, in grado di riportare al centro un’identità cristiana forte e riconoscibile.
“No a fluidità, utero in affitto e religione dei diritti umani”
Il generale non ha nascosto la sua preoccupazione per ciò che definisce un relativismo morale imperante.
«Proprio oggi, quando tutto è messo in discussione – dall’utero in affitto all’ideologia di genere, dalla famiglia a geometria variabile all’accoglienza senza frontiere – auspico un Papa che ristabilisca riferimenti morali ed etici sicuri», ha detto.
Un passaggio che non lascia spazio a interpretazioni: per Vannacci la cristianità è sotto attacco, e servirebbe un pontefice che non sia succube di “pseudo-religioni”, ideologie o fluidità culturali. Un richiamo netto a un mondo ecclesiale più reattivo rispetto ai cambiamenti sociali e culturali degli ultimi decenni.
“Nessun nome, ma il profilo è chiaro”
Quando gli è stato chiesto se tra i papabili vi fossero preferenze, Vannacci ha evitato di sbilanciarsi:
«Non ho un favorito nell’elenco dei papabili», ha detto, pur ammettendo che figure come Besungu, Turkson o Sarah, tutti cardinali africani noti per le loro posizioni tradizionaliste, potrebbero incarnare l’identikit che ha tracciato.
«Mi appassionano poco i nomi, non ne conosco alcuno e senza bussola non m’immergo in acque buie», ha concluso.
Il messaggio tra le righe
Il profilo delineato da Vannacci coincide con l’orientamento di quel mondo cattolico più sensibile ai temi dell’identità, della tradizione e del contrasto al multiculturalismo spinto. L’eurodeputato della Lega non entra nel totonomi, ma la sua idea di cristianità militante è chiara: un pontificato che alzi la voce e imponga un ritorno alle radici.