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Vertice a Tirana, Lilli Gruber e Gad Lerner attaccano Giorgia Meloni: “Italia isolata nelle trattative sull’Ucraina”

Durante Otto e mezzo su La7, Lilli Gruber parla di un nuovo isolamento della premier Meloni, esclusa dai leader europei più coinvolti nel dossier Ucraina.

Meloni assente al vertice dei “volenterosi”: il commento di Gruber e Lerner

Nel corso della puntata di venerdì sera di Otto e mezzo, in onda su La7, la conduttrice Lilli Gruber ha aperto con toni critici il dibattito sul vertice di Tirana, dove si sono incontrati i leader di alcuni Paesi europei per discutere della guerra in Ucraina. Presenti, tra gli altri, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro britannico Keir Starmer, il premier polacco Donald Tusk e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Assente invece la premier italiana Giorgia Meloni.

Nuovo grande smacco per Giorgia Meloni“, ha affermato Gruber nell’introduzione, sposando apertamente la lettura delle opposizioni secondo cui la presidente del Consiglio sarebbe stata “isolata a Tirana”. La giornalista ha aggiunto: “Da quello che abbiamo capito, si è lei esclusa perché l’Italia è contraria all’invio di truppe in Ucraina. Dice che non va ai vertici dei volenterosi, ma ci è andata la scorsa settimana. Cos’è successo?”.

Lerner: “Il sovranismo dei piccoli non funziona”

Alla riflessione della conduttrice ha risposto in collegamento il giornalista Gad Lerner, che ha fornito un’analisi geopolitica del momento. “Cara Lilli, è il sovranismo dei piccoli”, ha dichiarato Lerner. “L’Italia non è una grande potenza, gli altri per contare si mettono insieme e se tu vuoi stare in mezzo, fra l’America di Trump e un’Europa che non sono più allineate come una volta, finisce che qualcuno la sedia te la toglie”.

Lerner ha poi sottolineato il peso specifico dei Paesi presenti al vertice: “Polonia, che confina con la Russia; Francia e Gran Bretagna, che hanno l’atomica; l’Ucraina, ovviamente, e la Germania, potenza economica. Noi da soli, per quanto si facciano proclami di nazionalismo, non possiamo fare come Trump che ieri dalla base militare in Qatar parlava con dietro lo striscione ‘La pace attraverso la forza’.”

Preoccupazioni per la marginalità italiana nei dossier internazionali

L’analisi si è poi allargata al ruolo dell’Italia negli scenari internazionali più complessi: “Siamo in una condizione d’inerzia che io vedo molto preoccupante per la nostra posizione geografica e per quanto avviene nel nostro mare. Penso alla Libia e alla tragedia della guerra di sterminio di Gaza“, ha aggiunto Lerner. “Anche lì, siamo stati zitti e allineati al partito fratello di Netanyahu e questo non ci aiuta”.