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Scaraffia choc: “Francesco ha ingannato tutti, Leone XIV dice la verità su Gay, Ucraina e Israele”

La storica vaticanista critica l’approccio ambiguo di Bergoglio e promuove Leone XIV: “Non cambia la dottrina, ma la espone senza esitazioni. Così si fa vera diplomazia”.

“Papa Francesco ha costruito il suo pontificato sull’ambiguità”

Lucetta Scaraffia, storica e vaticanista di lungo corso, traccia una netta linea di demarcazione tra il pontificato di Papa Francesco e quello, appena iniziato, di Papa Leone XIV. Intervistata a ridosso delle dichiarazioni del nuovo Pontefice sulla “famiglia naturale”, la studiosa osserva: “Francesco la pensava allo stesso modo, tanto è vero che non ha mai fatto nulla per cambiare la morale sessuale. La dottrina è rimasta quella”. La differenza? Sta nel linguaggio: “A parole, Bergoglio non avrebbe mai detto quella frase. Non ripeteva l’insegnamento morale della Chiesa per non attirare critiche. Ha costruito il suo pontificato sull’ambiguità”.

Secondo Scaraffia, l’apparente progressismo di Francesco era più facciata che sostanza: “Faceva capire che sarebbe stato favorevole a cambiare le cose, ma non ha cambiato nulla”.

“Benedizione ai gay? Solo alle persone, non alle coppie”

Anche il tema delle benedizioni alle coppie omosessuali viene ridimensionato: “Lui ha detto che avrebbe benedetto le persone, non la coppia. È sempre stato possibile benedire singolarmente gli omosessuali che vivono in coppia. È un atto di benevolenza, di carità”, spiega Scaraffia. Ma proprio quella frase, sottolinea, “sembrava aprire alla benedizione delle coppie omosessuali”, alimentando ambiguità.

“Leone XIV più vicino a Trump sulla morale, ma non cerca lo scontro”

Sul piano geopolitico, la storica osserva come Leone XIV sembri condividere la visione di Donald Trump su temi come famiglia, identità di genere e morale tradizionale: “Sulla morale tradizionale è certamente vicino a Trump. Non è d’accordo con la Casa Bianca sull’immigrazione, ma evita lo scontro diretto. Cerca rapporti decenti e non conflittuali”.

Una strategia che, a suo dire, potrà contribuire anche a ricucire le divisioni interne alla Chiesa americana, lacerata proprio dal dibattito su Trump e su temi etici e politici.

Concilio di Nicea, ebrei e pace: “Il nuovo Papa mostra una visione chiara”

Il prossimo 20 maggio ricorre il 1700° anniversario del Concilio di Nicea, occasione già pianificata da Papa Francesco e ora in mano al suo successore. “Ci andrà lui e dirà cose diverse da quelle che avrebbe detto Francesco”, prevede Scaraffia, che si sofferma su un aspetto storico spesso ignorato: “Nicea ha segnato una frattura con il mondo ebraico, separando la data della Pasqua cristiana da quella ebraica. Un falso storico che ha allontanato la Chiesa dal dialogo con Israele”.

Sul ruolo diplomatico della Santa Sede nei conflitti in Ucraina e Gaza, Scaraffia apprezza il linguaggio diretto di Leone XIV: “Ha detto agli attori in guerra: guardatevi negli occhi e parlatevi da esseri umani. Una frase chiave, che riguarda la moralità. Ma la vera differenza è un’altra”.

Quella differenza, dice, è il posizionamento: “A differenza di Bergoglio, Leone XIV non si schiera. Non si è posto né con Putin né con i palestinesi. Ha detto chiaramente agli ucraini: sto con voi. A Gaza ha chiesto la restituzione degli ostaggi e la fine delle violenze. Per fare la pace, bisogna essere al di sopra delle parti”.