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Escursionista muore a 44 anni cadendo nel vuoto per diversi metri, il cane lo veglia e guida i soccorsi al corpo

Emiliano Margheriti, 44 anni, è precipitato per diversi metri durante un’escursione sul monte Resegone. A ritrovarlo è stato un altro escursionista, attirato dal cane.

Il dramma sul Resegone: Emiliano muore durante un’escursione

Un’escursione in montagna si è trasformata in tragedia nella mattinata di sabato 17 maggio, quando un uomo di 44 anni, Emiliano Margheriti, è precipitato lungo un sentiero del monte Resegone, in territorio della provincia di Lecco. Il corpo è stato ritrovato attorno alle 12.30, dopo che il suo cane ha attirato l’attenzione di un passante con dei latrati continui.

Il 44enne, residente a Treviglio, in provincia di Bergamo, sarebbe caduto nel vuoto per diversi metri. L’impatto è stato fatale: Margheriti è morto sul colpo. A vegliare il suo corpo, per oltre mezz’ora, c’era solo il suo cane, rimasto accanto a lui anche dopo la caduta.

Il cane lo veglia e chiama aiuto

È stato proprio l’animale, con i suoi guaiti insistenti, a salvare almeno il corpo del padrone dall’oblio. Un altro escursionista, insospettito dal comportamento del cane, si è avvicinato fino a scorgere il corpo dell’uomo. Immediata la chiamata al numero unico per le emergenze 112.

Sul posto è intervenuto l’elicottero dei soccorritori di Como, insieme ai tecnici della XIX Delegazione Lariana del Soccorso Alpino, stazione di Lecco, e ai sanitari. Purtroppo non è stato possibile fare nulla per salvare l’uomo.

Il pubblico ministero di turno ha autorizzato la rimozione della salma, recuperata con l’uso del verricello e successivamente riconsegnata ai familiari.

Un secondo incidente in pochi giorni

La tragedia di Emiliano Margheriti è la seconda in pochi giorni nella stessa area. Soltanto due giorni fa, un altro escursionista, Nadir Bonacina, 78 anni, pensionato di Mandello del Lario (provincia di Como), è morto cadendo per circa venti metri nei boschi vicino casa.

Due vite spezzate in pochi giorni nei monti lombardi, in un periodo in cui le escursioni si intensificano con l’arrivo della primavera. Due tragedie che riportano l’attenzione sull’importanza della prudenza e della preparazione in montagna, anche nei percorsi apparentemente più familiari.