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Paura a bordo, volo senza piloti per 10 minuti: copilota sviene mentre il comandante è in bagno

Il comandante si allontana, il copilota sviene: l’aereo resta senza guida per dieci minuti. È successo davvero su un volo Lufthansa tra Francoforte e Siviglia.

Attimi di terrore invisibile sull’Airbus A321

Era il 17 febbraio 2024 quando un Airbus A321 della Lufthansa, con oltre 200 passeggeri a bordo, ha volato senza alcun pilota attivo ai comandi per circa dieci minuti. Il volo LH114, partito da Francoforte e diretto a Siviglia, si è trovato in una situazione potenzialmente catastrofica senza che nessuno tra i passeggeri se ne accorgesse.

Secondo la relazione conclusiva della CIAIAC, la commissione spagnola per la sicurezza aerea, l’incidente si è verificato per una coincidenza imprevista quanto drammatica: il comandante era momentaneamente uscito dalla cabina per recarsi in bagno, quando il copilota ha perso conoscenza improvvisamente, restando solo e incapace di gestire la situazione.

Dieci minuti in volo senza piloti

Durante l’episodio, l’aereo ha proseguito la sua rotta grazie al pilota automatico, impostato poco prima dal comandante. Tuttavia, la totale assenza di supervisione ha rappresentato un rischio enorme: un guasto tecnico o un’improvvisa turbolenza avrebbero potuto avere conseguenze devastanti.

Mentre era incosciente, il copilota ha inavvertitamente attivato alcuni interruttori di volo, ma senza disabilitare il pilota automatico. La sua condizione è stata scoperta solo quando il comandante ha cercato di rientrare in cabina senza ottenere risposta, costringendolo ad attivare la procedura d’emergenza per l’apertura forzata.

L’intervento del comandante e l’atterraggio a Madrid

Per fortuna, prima che il sistema di sicurezza completasse il timer per sbloccare la porta, il copilota si è ripreso brevemente e ha aperto manualmente. A quel punto, il comandante ha ripreso il controllo dell’aereo e ha deciso di deviare verso Madrid, l’aeroporto più vicino.

Lì, l’aereo è atterrato in sicurezza e il copilota è stato affidato immediatamente alle cure mediche. Le autorità hanno poi appurato che l’ufficiale era in possesso di certificazioni sanitarie valide, e che nessun segnale di malessere era stato osservato in precedenza, nemmeno durante i colloqui intercorsi poco prima con il comandante.

L’analisi della CIAIAC: “Serve sempre una terza persona in cabina”

Nella sua relazione, la CIAIAC ha sottolineato l’importanza di non lasciare mai il copilota da solo in cabina, raccomandando che un’altra figura autorizzata dell’equipaggio entri ogni volta che uno dei due piloti si allontana, anche temporaneamente. “La sua presenza – si legge nel rapporto – avrebbe permesso di individuare tempestivamente il malore e avvisare il resto dell’equipaggio”.

Un episodio che, pur non essendosi trasformato in tragedia, evidenzia quanto anche pochi minuti possano fare la differenza in volo. E quanto, dietro l’apparente tranquillità di un viaggio in aereo, possano nascondersi scenari critici invisibili ai passeggeri.