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Feltri rilancia sul caso Garlasco: “Stasi? Lo capisce anche un cretino…””

Il direttore editoriale de Il Giornale commenta la nuova inchiesta su Andrea Sempio e ribadisce la sua storica posizione: “Dopo 18 anni, resta uno scandalo giudiziario”.

Feltri sul caso Garlasco: “Stasi ha scontato 16 anni senza una prova”

Il riaprirsi delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, riaccende il dibattito su uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi vent’anni. La nuova inchiesta che vede Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, iscritto nel registro degli indagati, ha spinto Vittorio Feltri a intervenire nuovamente sulla vicenda.

Intervistato dal Tg4, il direttore editoriale de Il Giornale ha espresso cautela sulle nuove ipotesi investigative, ma ha ribadito la propria convinzione: “Questi nuovi elementi sono ancora tutti da verificare. Io credo che ci siano molte chiacchiere e poco sugo, però può darsi che si riesca anche a trarre qualche elemento che possa contribuire a chiarire una volta per tutte questa indagine che prosegue da 18 anni”.

“Un processo senza prove: è uno scempio”

Feltri ha sempre sostenuto l’innocenza di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara Poggi, condannato in via definitiva per l’omicidio. Anche oggi, dopo quasi due decenni, conferma la sua posizione: “La cosa che rimane indelebile è che Stasi si è fatto 16 anni di carcere senza una prova, così come aveva stabilito il tribunale di primo grado e quello di secondo grado. Mancavano le prove per accusare il povero ragazzo, il quale invece è stato poi condannato lo stesso in Cassazione”.

Feltri attacca duramente la magistratura: “Qui c’è tutta l’assurdità della nostra giustizia, che in terzo grado dà dei deficienti ai giudici di secondo e primo grado”.

“Oggi tutti parlano, ma io lo sapevo fin dall’inizio”

Il giornalista si dice scettico sulla possibilità che, a distanza di 18 anni, si riesca ad arrivare alla verità definitiva. “Pensare di arrivare alla verità è quantomeno velleitario. Io mi auguro che ci riescano, ma mi interessa soprattutto che si affermi l’innocenza di Stasi”.

E rincara: “Ha pagato per ciò che non ha fatto, non esiste una prova che lui sia stato un assassino, eppure si è fatto la galera. Questo è lo scandalo, è lo scempio che è stato commesso”. Secondo Feltri, la responsabilità giudiziaria è gravissima: “Dopo 18 anni è impossibile trovare l’assassino vero, lo capisce anche un cretino”.

In chiusura, Feltri rivendica la coerenza della sua posizione: “Oggi lo sostengono tutti, ma io l’ho capito subito: ho interrogato Stasi, conoscevo il suo primo legame, ho letto le carte e tutte le stupidaggini scritte contro di lui. Era evidente che fosse innocente”.