Contrasti nel clero, “La famiglia è uomo e donna”, Papa Leone XIV divide: Padre Maggi lo contesta
Il religioso richiama l’attenzione su un linguaggio pastorale meno inclusivo e riapre il dibattito nella Chiesa
Le parole di padre Alberto Maggi e il monito alla Chiesa
Il teologo e sacerdote Alberto Maggi, appartenente all’Ordine dei Servi di Maria, è intervenuto pubblicamente esprimendo una riflessione sulla linea comunicativa e pastorale della Chiesa sotto il pontificato di Papa Leone XIV. Lo ha fatto con toni misurati ma chiari: «Come Chiesa dobbiamo stare attenti a non fare passi indietro a livello di comunicazione dell’accoglienza».
Nel corso della sua dichiarazione, Maggi ha sottolineato: «Non è mia intenzione correggere le parole del Pontefice, ci mancherebbe», utilizzando, secondo alcuni osservatori, un linguaggio prudente che lascia comunque trasparire un dissenso sulla direzione intrapresa. Il sacerdote richiama alla necessità di un linguaggio ecclesiale più aperto: «Nei Vangeli troviamo uno sguardo liberante della famiglia», ha affermato.
La visione teologica e i contrasti interni alla Chiesa
Le posizioni espresse da Maggi non sono nuove: già in passato aveva sostenuto letture teologiche non letterali di alcuni episodi evangelici, come la resurrezione di Lazzaro, considerata non un fatto storico ma un segno teologico. In più occasioni, il sacerdote ha dichiarato di non credere in una concezione fisica dell’inferno, contrapposta alla tradizione che richiama il «pianto e lo stridore di denti» evocato dai Vangeli.
Nel contesto attuale, le sue parole sembrano inserirsi in un dibattito più ampio riemerso dopo che Papa Leone XIV, nel suo recente intervento al seminario “Evangelizzare con le famiglie di oggi e di domani”, ha citato l’enciclica Humanae vitae di Paolo VI e la Familiaris consortio di Giovanni Paolo II, ribadendo l’importanza del matrimonio cristiano: «Molti giovani, che oggi scelgono la convivenza, hanno bisogno di qualcuno che mostri loro cos’è il dono della grazia sacramentale».
Accoglienza, dottrina e tensioni ecclesiali
La posizione di Maggi evidenzia una distanza tra l’approccio più tradizionale sostenuto dal Pontefice e quello di una parte del clero che, da anni, propone una visione più inclusiva. Secondo il sacerdote, la sfida per la Chiesa è trovare un equilibrio tra la difesa della dottrina e l’accoglienza verso le persone LGBTQ+: «Papa Leone è chiamato ad affrontare la grande sfida dell’equilibrio tra la difesa della sacralità del matrimonio fra uomo e donna e l’accoglienza delle persone gay», ha dichiarato.
In ambienti ecclesiali, c’è chi si interroga se la recente presa di posizione del Papa, che ha ribadito la centralità del matrimonio tra uomo e donna, possa generare una frattura con le sensibilità più aperte. Maggi, da parte sua, ha più volte celebrato messa in contesti simbolicamente inclusivi, come altari adornati con bandiere arcobaleno, ed è ritenuto da molti un riferimento per quella parte della Chiesa che promuove una teologia attenta ai temi dell’inclusione sociale e affettiva.
Il sacerdote ha anche ribadito una visione della famiglia meno istituzionale e più relazionale: «Nei Vangeli, famiglia vuol dire comunità accogliente. La direzione deve continuare a essere quella di una Chiesa aperta concretamente a tutti». Un’impostazione che, per alcuni, si scontra con il “deposito della fede”, ma che per altri rappresenta una necessaria evoluzione.