Italia & Dintorni

Schlein attacca Meloni sui referendum: “Chi non ritira la scheda prende in giro gli italiani”

La segretaria dem difende il Sì del Pd e rilancia: “Uniti vinciamo, la destra ha motivo di preoccuparsi”

Il Pd sceglie 5 sì, Schlein: “Discussione vera, nessun contrario”

«Abbiamo fatto una discussione vera, come nei partiti democratici». Con queste parole, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha confermato la linea ufficiale del partito sui referendum sulla giustizia, durante un intervento a Un giorno da pecora su Rai Radio Uno. «In direzione nazionale abbiamo votato e non ci sono stati contrari: la linea ufficiale del Pd è 5 sì».

Nel suo intervento, la leader dem ha anche lanciato un messaggio interno ai riformisti del partito: «Non abbiamo chiesto abiure, ma questa è un’occasione per un’autocritica rispetto agli errori commessi in passato dal centrosinistra, ad esempio sulla cittadinanza».

Attacco a Meloni: “Ha paura della partecipazione”

Schlein ha poi rivolto dure critiche alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusandola di ambiguità sulla questione referendaria: «Dice che va a votare ma non ritira la scheda. Mi sembra che quella poco chiara sia lei. Nella migliore delle ipotesi vuole confondere gli italiani, nella peggiore li prende in giro».

Secondo la segretaria dem, la scelta di non ritirare la scheda rappresenta una forma di astensione: «Non ritirare la scheda è un’astensione. Ha paura della partecipazione, teme che molti italiani, anche suoi elettori, andranno a votare».

“Se passa il quorum, per Meloni sarà un segnale chiaro”

La leader del Pd ha poi parlato della possibilità che i referendum raggiungano il quorum, interpretandolo come un possibile segnale di rottura tra Meloni e il Paese: «Se succede, Meloni dovrà riflettere: il suo rapporto con il Paese si è rotto».

Infine, ha citato i risultati delle recenti amministrative per rafforzare il suo messaggio politico: «Lo vediamo anche dalle amministrative: abbiamo vinto a Genova, Assisi, Ravenna. Uniti vinciamo e la destra ha motivo di preoccuparsi».