Ilaria Salis rischia la revoca dell’immunità: l’appello accorato “Io perseguitata”

L’eurodeputata di Avs teme un ritorno nelle carceri ungheresi. La sua immunità potrebbe essere revocata nei prossimi giorni.

Sotto esame il passato ungherese di Ilaria Salis

È un momento delicato per Ilaria Salis, appena eletta al Parlamento Europeo con Alleanza Verdi e Sinistra, e già al centro di un procedimento che potrebbe segnare non solo il suo destino personale, ma anche un passaggio politico europeo cruciale. La Commissione parlamentare competente si appresta a votare sulla revoca dell’immunità, seguita dal possibile via libera in plenaria. Il punto centrale: la Salis, ai tempi dei fatti contestati dalle autorità ungheresi, non era ancora parlamentare.

La revoca dell’immunità comporterebbe la possibilità per l’Ungheria di richiederne l’estradizione e procedere con il processo per le accuse di lesioni aggravate in occasione degli scontri antifascisti avvenuti a Budapest nel 2023. Una prospettiva che fa tremare l’attivista, reduce da mesi in un carcere ungherese in condizioni denunciate da più fronti come disumane.

L’appello di Salis: “Scegliete da che parte stare”

In una dichiarazione carica di tensione, Ilaria Salis ha chiesto ai colleghi europarlamentari di non voltarle le spalle: «I colleghi che saranno chiamati a votare sulla mia immunità, prima in Commissione e poi in Plenaria, decideranno anche del futuro dell’Europa». Un appello che suona come un avvertimento politico più ampio.

«Dovranno scegliere da che parte stare e assumersene tutta la responsabilità: con lo Stato di diritto e la democrazia o con il regime illiberale di Viktor Orbán, che con il suo gruppo dei “Patrioti” punta a imprimere una torsione autoritaria all’intero continente», ha aggiunto Salis, facendo leva sullo scontro ideologico tra le forze europeiste e i sovranisti.

Lo scontro politico diventa simbolico

Il caso Salis è diventato un simbolo: da un lato, per la sinistra radicale, una battaglia per i diritti civili e le libertà fondamentali; dall’altro, per una parte consistente del centrodestra, un esempio della necessità di non strumentalizzare l’immunità parlamentare per coprire presunti reati precedenti. I prossimi giorni diranno se l’eurocamera sceglierà la linea della coerenza giuridica o quella della protezione politica.

Lascia un commento