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Renzi e Calenda sfidano Schlein: “Due popoli, due Stati, ma no agli estremismi”

Al Franco Parenti di Milano una manifestazione per Israele e Palestina unisce ex avversari Renzi e Calenda. Critiche al Pd schierato solo coi palestinesi.

La manifestazione alternativa: “Qui nessuna bandiera si brucia”

Una parte importante del Partito Democratico, anche se oggi minoritaria, ha scelto di essere presente al teatro Franco Parenti di Milano, dove è andata in scena la manifestazione promossa da Italia Viva, Azione e dal gruppo Sinistra per Israele. Tra i presenti Graziano Delrio, Pina Picierno, Marianna Madia, Lia Quartapelle, Piero Fassino e Emanuele Fiano. Per alcuni di loro è previsto il bis alla manifestazione romana.

Sotto lo slogan “Due popoli, due Stati, un destino”, la serata ha cercato di proporre un’alternativa “equilibrata” rispetto al radicalismo prevalente, secondo gli organizzatori, nel “Campo largo” guidato da Elly Schlein. Sul palco sono saliti Matteo Renzi, Carlo Calenda, un dissidente palestinese anti-Hamas, alcuni familiari degli ostaggi e il direttore de La7, Enrico Mentana.

«Qui si sventolano le bandiere di entrambi i popoli e non si brucia nessuna bandiera», ha dichiarato Renzi, definendo l’evento come uno spazio di “civiltà” contro i due estremismi: «Hamas e Netanyahu sono il problema, entrambi vanno fermati».

Il Pd snobba l’invito: “Schlein voleva, ma il M5S ha detto no”

La critica politica si concentra sul Partito Democratico, che ha scelto di manifestare a Roma insieme a M5S e Avs, assumendo – secondo gli organizzatori dell’evento milanese – una posizione esclusivamente filo-palestinese. La scelta ha comportato, di fatto, un allontanamento dalle storiche posizioni “bipolari” della sinistra post-comunista.

«Schlein lo avrebbe fatto – ha detto Calenda – ma il M5S e Avs vogliono avere tutta per loro questa discussione, e lo trovo un po’ avvilente». Il risultato è stata una manifestazione separata, in cui si è rievocata quella “terza via” che per anni ha rappresentato la sintesi della sinistra democratica.

Renzi duro: “Israele ha diritto di esistere, Hamas è una dittatura”

«Israele ha il diritto e il dovere di esistere – ha scandito Renzi – finché esisterà una repubblica islamica che vuole distruggerlo, dobbiamo affermarlo con forza». E ha aggiunto: «Anche lo Stato di Palestina ha il diritto di esistere. I palestinesi devono essere liberati da Hamas, che è la più terribile dittatura oggi».

Durante il dibattito, Mentana ha parlato apertamente di “crimini di guerra”, ma ha rigettato la definizione di genocidio, citando le parole di Liliana Segre e difendendo la tradizione sionista. All’esterno del teatro, un presidio civile degli Amici di Israele e della Brigata ebraica ha protestato contro alcune dichiarazioni passate di Calenda sui rapporti Italia-Israele.

Se Calenda ha ribadito la necessità di fermare entrambe le derive, Renzi ha posto l’accento sull’identità dello Stato ebraico: «Israele conosce il diritto umanitario e deve rispettarlo. Ma Hamas non sa nemmeno cosa sia».