Addio al carabiniere ucciso, il dolore delle figlie: “Ti ameremo per sempre papà, questo non sarà mai un addio”
Una delle figlie di Carlo Legrottaglie affida ai social un messaggio struggente: il militare è morto in servizio a pochi giorni dalla pensione.
Il saluto commosso delle figlie e il ricordo del carabiniere
“Ti amerò per sempre, papà. Questo non sarà mai un addio”. Con queste parole, una delle figlie di Carlo Legrottaglie, il carabiniere ucciso giovedì 12 giugno durante uno scontro a fuoco con due rapinatori in fuga, ha voluto ricordare il padre su Instagram, accompagnando il messaggio con una foto in cui l’uomo, fuori servizio, posa sorridente accanto alla figlia. Un’immagine intima, di serenità, condivisa per esprimere un dolore incancellabile.
Legrottaglie, 59 anni, avrebbe dovuto andare in pensione tra pochi giorni. Il 17 giugno sarebbe stato l’ultimo giorno di servizio, mentre il 25 giugno avrebbe celebrato i 33 anni di matrimonio con la moglie. Ad agosto erano attesi i compleanni delle figlie. Secondo chi lo conosceva, era una persona “seria e dal carattere mite”. La sua scomparsa ha suscitato profonda commozione anche tra i colleghi e nella città dove risiedeva, Ostuni, dove oggi è stata allestita la camera ardente e dove si terranno i funerali domani, sabato 14 giugno, nella chiesa di Santa Maria della Stella.
La dinamica dello scontro e le indagini in corso
La sparatoria è avvenuta alle 7:07 del mattino nelle campagne tra Francavilla e Grottaglie. Il brigadiere Legrottaglie era in servizio con un collega quando ha notato una Lancia Y sospetta e ha deciso di fermarla per un controllo. A bordo c’erano Michele Mastropietro, 59 anni, con precedenti penali, e Camillo Giannattasio, incensurato. Alla vista dei carabinieri, i due hanno cercato di fuggire, percorrendo un tratto di strada contromano e finendo contro un muretto.
Dall’auto sono poi scesi a piedi: Mastropietro ha aperto il fuoco, colpendo mortalmente Legrottaglie. Il carabiniere è riuscito a rispondere e a ferirlo, ma si è accasciato al suolo poco dopo. Il collega ha lanciato l’allarme, ma per lui non c’è stato nulla da fare.
I due fuggitivi sono stati rintracciati poco dopo in una masseria distante circa sette chilometri dal luogo dello scontro. Giannattasio si è arreso, mentre Mastropietro ha ingaggiato un nuovo conflitto a fuoco con gli agenti e ha perso la vita. È in corso l’autopsia per stabilire se a causare il decesso siano stati i colpi sparati da Legrottaglie o quelli subiti nel secondo scontro a fuoco.
Dall’esame autoptico condotto dal medico legale Domenico Urso presso l’obitorio dell’ospedale di Francavilla Fontana, risulta che il brigadiere sia stato colpito da più proiettili nella zona toraco-addominale. Saranno necessari ulteriori esami istologici per accertare con esattezza le cause della morte.
Nel frattempo, la Procura di Brindisi ha autorizzato la restituzione della salma alla famiglia per consentire le esequie. La tragica fine di Carlo Legrottaglie resta impressa nelle parole di una nota del liceo frequentato dalle figlie: “Che la terra ti sia lieve, Carlo. Eroe ed esempio per le tue figlie e per tutti noi”.