Bari & Puglia cronaca

Puglia: rapina violenta in negozio, arrestato 40enne

L’uomo, 40 anni, avrebbe agito minacciando e strattonando la negoziante. In passato era già stato denunciato per furti in farmacia e tabaccheria.

Bloccato dopo l’ennesimo colpo

Un uomo di 40 anni, già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti legati a reati contro il patrimonio, è stato arrestato con l’accusa di rapina ai danni di un negozio situato nel centro di Trani. Il fermo è stato eseguito dalla Polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica.

Secondo quanto ricostruito, l’individuo si sarebbe introdotto in un’attività commerciale che vende generi vari. Dopo aver osservato l’ambiente, si sarebbe diretto alla cassa, dove avrebbe minacciato e strattonato violentemente la titolare, provocandole delle ferite lievi, per poi impossessarsi di alcune decine di euro e fuggire. L’episodio si è verificato nella serata di giovedì 12 giugno.

Le indagini e il collegamento con altri episodi

Le immediate indagini avviate dalla Squadra Investigativa del Commissariato di Trani, supportate dall’analisi dei filmati di videosorveglianza e dalla conoscenza del territorio, hanno permesso di identificare rapidamente il sospettato. L’uomo è stato intercettato mentre si stava recando spontaneamente presso gli uffici della Polizia e, davanti agli agenti, ha confessato il reato.

Nel corso delle verifiche, è emerso che il quarantenne era già sotto indagine per altri episodi simili avvenuti nei giorni precedenti. In particolare, è sospettato di un furto in una tabaccheria e di una rapina in farmacia, entrambi a Trani. Per questi due fatti era stato già denunciato alla Procura, che aveva richiesto l’adozione di una misura cautelare. Tuttavia, a causa delle nuove disposizioni normative, era stato necessario attendere l’interrogatorio dell’indagato prima di procedere.

Custodia cautelare confermata

Dopo il secondo episodio e a seguito della confessione, il giudice ha accolto la richiesta degli inquirenti e ha disposto la custodia cautelare in carcere, eseguita dalla Polizia subito dopo l’interrogatorio. Il provvedimento è stato motivato dalla pericolosità sociale del soggetto e dalla necessità di evitare nuovi reati.