Puglia, donna uccisa con un’accetta dal figlio: «Avevo già pensato alte volte di farlo, ora l’ho fatto davvero»
La vittima è la 52enne Teresa Sommario, colpita a morte dal figlio 21enne Filippo Manni. Il giovane ha confessato senza mostrare segni di pentimento.
Omicidio in casa: Teresa Sommario uccisa dal figlio dopo un rimprovero
È stato un gesto improvviso, ma non del tutto inaspettato secondo quanto emerso dall’interrogatorio. Filippo Manni, 21 anni, ha ammesso di aver ucciso la madre, Teresa Sommario, 52 anni, utilizzando un’accetta. L’episodio è avvenuto a Faenza nella mattinata di mercoledì 18 giugno. Il giovane è stato fermato dalla Procura al termine dell’interrogatorio, con un decreto di fermo firmato dalla pm Simona Rizzo.
Secondo quanto ricostruito, il giovane sarebbe entrato in casa senza salutare, ricevendo per questo un rimprovero dalla madre. A quel punto, avrebbe deciso di passare all’azione. «A un certo punto mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l’ascia e l’ho uccisa», ha dichiarato davanti al magistrato e al suo avvocato, Francesco Fasano.
Durante l’interrogatorio, Filippo Manni avrebbe aggiunto: «Altre volte per scherzo l’ho pensato dicendoglielo e oggi l’ho fatto». Gli inquirenti sottolineano che il ragazzo ha rilasciato queste affermazioni senza alcuna particolare emozione o segno di ravvedimento.
Il fermo dopo la confessione: il racconto agghiacciante dell’assassinio
L’omicidio si è consumato nell’abitazione familiare, dove i vicini hanno raccontato di aver visto il ragazzo vagare per strada a torso nudo subito dopo l’aggressione. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata particolarmente cruenta: il corpo della donna è stato trovato immerso in una pozza di sangue.
Le indagini sono ora concentrate per ricostruire nel dettaglio le dinamiche del delitto e per comprendere se vi fossero segnali premonitori. Il giovane, ex boy scout, non aveva precedenti noti e non risultano segnalazioni di disagio psichico precedenti.
Al momento Filippo Manni è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato. La Procura sta valutando la richiesta di convalida del fermo e l’eventuale custodia cautelare in carcere.