Puglia, tragico schianto sulla provinciale tra ambulanza e auto, un morto e cinque feriti

L’ex primo cittadino è deceduto a 61 anni in uno scontro frontale con un’ambulanza. Gravemente ferita la moglie, ferite altre cinque persone.

Incidente fatale sulla provinciale per Le Matine

Un drammatico incidente stradale avvenuto nel primo pomeriggio di sabato 12 luglio ha provocato la morte di Antonio Squarcella, 61 anni, ex sindaco di San Giovanni Rotondo. L’uomo si trovava a bordo di una Fiat 500 insieme alla moglie Annamaria, 55 anni, quando l’auto ha impattato frontalmente con un’ambulanza sulla strada provinciale che collega Manfredonia a Le Matine.

Il violento impatto è stato fatale per Squarcella, deceduto sul colpo. La moglie, maestra d’asilo, è rimasta gravemente ferita. Altre cinque persone coinvolte nell’incidente sono rimaste ferite. L’ex sindaco lascia una figlia, Mariangela, 22 anni, studentessa di medicina. La notizia ha profondamente colpito la cittadinanza e il mondo politico locale.

Una carriera politica tra trasparenza e inchieste giudiziarie

Antonio Squarcella aveva guidato il Comune di San Giovanni Rotondo dal 2000 al 2004, eletto con il sostegno del centrodestra, in particolare di Forza Italia. Durante il suo mandato, si era distinto per la promozione di una gestione rigorosa della cosa pubblica, caratterizzata da trasparenza amministrativa e diffusione anticipata di atti e documenti consiliari.

Fu anche presidente facente funzione della comunità del Parco nazionale del Gargano, dove introdusse pratiche amministrative innovative per favorire la partecipazione alle scelte pubbliche. Il suo mandato si concluse anticipatamente nel 2004, in seguito alla revoca della fiducia da parte della maggioranza consiliare.

La sua attività pubblica fu segnata anche da vicende giudiziarie. Dopo il mandato, fu coinvolto nell’inchiesta “Giubileo”, che ipotizzava irregolarità nella gestione dei fondi pubblici tra il 2000 e il 2003. Nel 2007 fu condannato in primo grado a due anni e tre mesi per peculato, truffa, falso e calunnia. Tuttavia, fu assolto dalle accuse più gravi, tra cui l’associazione a delinquere. Parte della pena fu coperta da indulto. Squarcella si difese con determinazione, definendo infondate le contestazioni e rivendicando la correttezza delle proprie azioni amministrative.

Sempre attivo in politica fino agli ultimi anni

Nonostante le traversie giudiziarie, Antonio Squarcella non abbandonò mai la scena politica. Nel 2011 contribuì alla nascita di un’area centrista nell’ambito dell’Udc, al fianco dell’onorevole Angelo Cera, per costruire un’alternativa ai tradizionali schieramenti. Non mancò di criticare le successive amministrazioni comunali, in particolare quella guidata da Luigi Pompilio, accusata da lui di gestione opaca e sprechi.

Nel 2020 si candidò alle elezioni regionali nella lista Popolari, collegata al presidente Michele Emiliano, ribadendo l’importanza della legalità e del confronto istituzionale. Fino al 2024 aveva partecipato attivamente alle iniziative di Puglia Popolare, promuovendo una politica sobria e concreta. Di professione avvocato, ha lasciato un’impronta riconoscibile nel tessuto politico del Gargano, tra consensi e critiche.

Lo ha ricordato con commozione il consigliere regionale Napoleone Cera, suo concittadino: “Ha guidato la sua città con dignità e dedizione. Mai sopra le righe, mai in cerca di riflettori”.

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