Italia & Dintorni

Feltri attacca il prete con la bandiera palestinese: “Traditore della fede, altare profanato”

Il giornalista si scaglia contro il sacerdote che ha mostrato la bandiera palestinese in chiesa: “Non è pace, è eresia travestita da umanitarismo”

Vittorio Feltri: “Altare usato come palco ideologico, non per Dio”

Un nuovo intervento di Vittorio Feltri infiamma il dibattito sull’uso dell’altare per fini ideologici. Il giornalista ha duramente criticato un sacerdote italiano che, durante una celebrazione, ha esposto la bandiera palestinese sull’altare, accusandolo di aver trasformato “la casa del Signore in una tribuna ideologica”. In un editoriale dai toni netti, Feltri ha parlato di “bestemmia in forma di gesto” e ha accusato il prete di “aver indossato il vessillo di chi, il crocifisso, lo vorrebbe spezzato”.

Il fondatore di Libero ha definito il gesto “un atto di resa”, sottolineando come la bandiera palestinese, secondo lui, sia diventata “simbolo militante di un’identità islamista radicale”. “Non rappresenta la pace, ma l’odio contro Israele, contro l’Occidente, contro i cristiani stessi”, scrive Feltri.

“Un prete inginocchiato ai carnefici: non pace ma resa”

Nel suo duro editoriale, Feltri attacca frontalmente anche una parte della Chiesa cattolica, colpevole – a suo dire – di piegarsi al politicamente corretto e al relativismo. “Invece di denunciare chi massacra i cristiani in Nigeria, Pakistan, Siria, ci si inginocchia davanti ai loro carnefici”, scrive. Per Feltri non si tratta solo di conformismo, ma di un vero e proprio “tradimento della fede e della missione della Chiesa”.

La critica non risparmia nemmeno il Vaticano. Secondo Feltri, l’assenza di una reazione da parte del Papa è un segno pericoloso: “Il silenzio del Pontefice fa più rumore delle parole. Mi auguro che almeno una voce autorevole abbia il coraggio di chiamare questo scempio col suo nome: eresia travestita da umanitarismo”.