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Pina Picierno gela Conte: “Non è serio, basta populismo”

L’eurodeputata dem stronca il leader del M5S e difende Schlein: “Servono unità e riforme, non populismo e competizione interna”

Pina Picierno boccia Conte: “Nessun segnale di serietà”

Una sola frase, ma pesantissima. Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo e volto di spicco del Partito Democratico, ha demolito le ambizioni di Giuseppe Conte con parole nette: «Nulla, proprio nulla, lascia intendere che lo sia seriamente». Il riferimento è all’annuncio del leader del Movimento 5 Stelle, che si è detto “testardamente concentrato per costruire un’alternativa di governo”.

Secondo la dem, intervistata da un quotidiano nazionale, il comportamento dell’ex premier smentirebbe nei fatti le sue dichiarazioni. «Un’alternativa si costruisce con la consapevolezza di unire, di non rilanciare continuamente la competizione tra i diversi soggetti di una coalizione», ha spiegato Picierno, «di abbandonare la corsa per accaparrarsi quel po’ di populismo in più che fa bene ai sondaggi e ai titoloni». Poi l’affondo: «Se il campo si articola sul gioco a chi la spara più grossa, è destinato a restringersi».

Elogio a Schlein: “Giusto chiamare Meloni sull’Iran”

A differenza del giudizio su Conte, Pina Picierno ha invece lodato l’atteggiamento di Elly Schlein in merito alla delicata fase geopolitica attuale. La leader del PD ha telefonato alla premier Giorgia Meloni il giorno dell’attacco americano contro l’Iran, e per la vicepresidente del Parlamento europeo si è trattato di un gesto «apprezzabile» e «di grande senso istituzionale».

«Viviamo tempi in cui riproporre costantemente il conflitto polarizzato e identitario spezza l’equilibrio necessario del Paese», ha osservato Picierno, «lo fa deragliare, impedisce un dibattito serio sulla realtà e gravità della situazione. Ovviamente mi aspetto la stessa disponibilità anche dalla destra. Fin qui, questa ostilità ha portato solo stanchezza e distanza dalla politica e dal voto».

Riforme e identità: “Solo il PD può guidare il cambiamento”

Alla domanda se le manchi il PD delle origini, Picierno ha risposto con lucidità: «Solo i partiti identitari non cambiano. Il mondo e l’Italia del 2008 non esistono più». Ma ha anche lanciato un monito: «La rinuncia alla vocazione per il cambiamento e il contrasto alla conservazione stanno pesando. Il Paese ha bisogno di una grande stagione di riforme economiche, istituzionali e sociali».

L’europarlamentare ha quindi concluso con un invito al rilancio riformista: «Serve uno shock sia in termini di competitività che di coesione. Solo un partito con la storia di quello Democratico, con la sua unità e pluralità di esperienze riformiste, può interpretarne e rappresentarne il bisogno».