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Franceschini scarica Schlein: “Il Pd guardi al centro o perderà” e lancia per la segreteria Silvia Salis

L’ex ministro rompe gli equilibri nel Nazareno e critica la linea della segretaria. Intanto, la fronda interna si allarga e i sondaggi affossano il partito.

Franceschini rompe il silenzio: «Elly ha scelto la sinistra, ma si vince col centro»

Nel Partito Democratico i nodi stanno venendo al pettine. A pochi giorni dal nuovo calo registrato nei sondaggi, il fronte interno al Nazareno si spacca ancora una volta. A dare il colpo più rumoroso è Dario Franceschini, ex ministro e storico regista delle alleanze dem, che in un colloquio informale con Il Foglio lancia un messaggio chiarissimo: Elly Schlein avrebbe imboccato una strada sbagliata. «Ha scelto di stare a sinistra», dice secco, sottolineando come per vincere davvero serva «guardare al centro».

Non è solo una valutazione politica generica: per Franceschini, il progetto dei “progressisti” non può prescindere da una strategia che coinvolga le forze moderate. «Vale il 10 per cento», afferma, convinto che da lì passi la vera possibilità di tornare competitivi alle prossime elezioni.

I nomi del nuovo centro: Onorato, Manfredi e Silvia Salis

Ma non si limita alla teoria: Franceschini fa anche i nomi di chi, secondo lui, potrebbe rappresentare il volto di una nuova area centrista con cui stringere alleanze. «Alessandro Onorato è un nome», dice, riferendosi all’assessore romano con delega ai grandi eventi. Poi cita i sindaci: Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli, e Silvia Salis, vicepresidente vicaria del CONI ed esponente genovese con un profilo civico.

Un disegno chiaro, che si discosta sempre più dalla linea tracciata da Schlein, giudicata incapace di costruire un campo largo realmente competitivo. E su Giuseppe Conte, Franceschini liquida il discorso con una battuta sibillina: «Va lasciato sfogare. Si può stare insieme senza stare insieme». Il rapporto con il leader del M5S, dunque, resta freddo, incerto e strategicamente indefinito.

Nel Pd crescono tensioni e sondaggi in picchiata

Le parole di Franceschini arrivano mentre dentro al Pd si consuma un altro scontro: quello sulla linea da tenere in merito al riarmo e alle spese militari. La fronda guidata da Pina Picierno è ormai apertamente contrapposta alla segretaria, in un partito che sembra sempre più diviso su quasi ogni fronte.

I dati confermano il malessere: secondo l’ultima rilevazione Ipsos, il Pd ha perso quasi un punto percentuale in un solo mese, scendendo al 21,4%. Un segnale che, unito alle divisioni interne e all’assenza di una strategia unitaria, alimenta il dibattito su una possibile svolta. E Franceschini non fa nulla per nasconderlo: per lui, il tempo della pazienza è finito.