Obesità e diabete scoperta la proteina che controlla il peso

Obesità-e-diabete-scoperta-la-proteina-che-controlla-il-peso

L’obesità ed il diabete 2 sono due patologie molto comuni negli esseri umani.

L’obesità nel mondo è in continuo aumento ed è la causa di gravi malattie cardiovascolari e di alcune neoplasie.

Un recente studio condotto dall’Università Cattolica di Louvain, nel Belgio, ha potuto constatare che la causa dell’obesità è una proteina presente nel sistema immunitario dell’intestino.

La proteina, che si chiama MyD88, ha la capacità di stabilizzare il peso.

I ricercatori dall’Università Cattolica di Louvain  hanno riscontrato, con numerosi test, che rendendo non operativa la proteina MyD88 presente nel sistema immunitario intestinale gli animali sottoposti alle prove hanno iniziato a diminuire di peso e a consumare molta più energia.


Lo studio dei ricercatori belgi che è stato pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica “Nature Communications” ha verificato che la disattivazione dalla proprie funzioni della proteina MyD88 rende più difficile l’insorgenza del diabete 2.

Gli studiosi hanno condotto i test su topi che sono stati alimentati con cibi ricchi di grassi.

Le cavie, dopo poco tempo, hanno aumentato il loro peso  corporeo e, in molti di loro, si è riscontrata l’insorgenza del diabete tipo 2.

I ricercatori disattivando la proteina MyD88 nell’intestino dei topi hanno potuto verificare che gli animali hanno iniziato a perdere peso e, nello stesso tempo, a consumare molta più energia.

Patrice Cani, direttrice della importantissima ricerca condotta dagli studiosi belgi ha così commentato i risultati:”Il nostro lavoro identifica MyD88 nell’epitelio dell’intestino come un sensore che modifica il metabolismo dell’ospite a seconda dello stato nutrizionale e abbiamo dimostrato che colpire MyD88 nell’epitelio dell’intestino rappresenta un possibile bersaglio terapeutico contro l’obesità e i disturbi associati”.

Per poter disattivare la proteina MyD88 nell’essere umano bisognerà attendere altri test che saranno effettuati prossimamente dai ricercatori dall’Università Cattolica di Louvain.