Ragusa omicidio Loris Stival, Veronica Panarello fermata, pm è stata lei ad uccidere il figlio

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Veronica Panarello, dopo tantissime ore di interrogatorio, continua a ribadire di non essere stata lei ad uccidere il piccolo figlio, Loris.

Ieri la giovane donna di soli 26 anni è stata interrogata dal procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia e dal Pm Marco Rota.

Un interrogatorio fiume interrotto spesso dal pianto di Veronica Panerello che ha sempre sostenuto di non essere stata lei ad uccidere il figlio.

La polizia scientifica ha eseguito dei prelievi per confrontare il Dna della donna con quello che è stato isolato nel luogo dove è stato ritrovato il cadavere del piccolo Loris vicino a quel tristemente famoso mulino.

La donna, subito dopo l’interrogatorio, è stata trasferita al carcere di Catania.

In carcere, a Catania, molti detenuti hanno inveito contro la presunta madre assassina con urla come “assassina, assassina, devi morire…”


Il reato contestato dalla procura di Ragusa a Veronica Panarello è quello di “omicidio con l’aggravante della crudeltà”.

Nel dispositivo di fermo redatto dalla procura si legge, inoltre, che Veronica Panarello “si è “resa responsabile dell’omicidio del proprio figliolo, con modalità di elevata efferatezza e sorprendente cinismo”.

I pm ritengono che non vi siano stati complici nell’omicidio del povero Loris Stival di soli 8 anni.

La prova, che ha determinato l’arresto della donna è stata il ritrovamento di alcune “fascette stringi cavo” all’interno dell’abitazione degli Stival identiche a quelle utilizzate per strangolare e legare i polsi al piccolo Loris; altre prove ritenute fondamentali per l’accusa di omicidio di Veronica Panarello sono le immagini di una videocamera che mostrano l’auto della donna, il giorno del delitto del povero Loris, vicinissima al vecchio mulino, luogo dove è stato ritrovato il corpo del bambino di soli 8 anni.

Nel dispositivo di fermo i pm hanno evidenziato che: l’auto di Veronica Panarello “a oltre 200 metri dall’impianto di carburante svoltava a destra immettendosi nella strada poderale che conduce al Mulino Vecchio”,

Per i Pm le dichiarazioni rilasciate da Veronica Panarello “confliggono palesemente con le risultanze delle registrazioni degli impianti di video sorveglianza installati lungo l’effettivo percorso seguito dalla Panarello proprio quella mattina”.

L’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello ha sostenuto che “La mia assistita ha ribadito la sua versione fornita il 29 novembre scorso sulla scomparsa del figlio, confermando fino in fondo la sua ricostruzione”,

L’avvocato ha anche dichiarato che: “È stato un interrogatorio lungo al quale la mia cliente ha risposto punto su punto, rimanendo ferma sulle sue posizioni: lei è innocente e ha confermato di aver portato il bambino a scuola e di essere andata poi a Donnafugata”.

Il legale di Veronica Panarello, inoltre, ha contestato il filmato che riprende il ritorno a casa della macchina della donna con il piccolo Loris a bordo:”Ma chi ha detto che Loris è tornato a casa? Da quel filmato visionato con la mia assistita non si riconosce nessuno. E abbiamo anche prove testimoniali che dimostrano che il bambino è stato accompagnato a scuola”.

Ora la donna dovrà attendere il giudizio del tribunale di sorveglianza, che dovrà avvenire entro 48 ore,sulla convalida o meno dell’arresto.

Per i reati contestati Veronica  Panarello rischia l’ergastolo.