Sondaggi 2025, Fratelli d’Italia e Forza Italia salgono, M5S in calo, PD stabile

Nel nuovo sondaggio cresce il centrodestra, ma preoccupa la fiducia in Giorgia Meloni che registra un livello di sfiducia mai così alto

FdI e FI in salita, M5S perde mezzo punto

Nel panorama politico italiano, l’ultima rilevazione di Termometro Politico fotografa un centrodestra in buona salute, ma una crescente sfiducia nella figura della premier Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia sale al 29,8%, con un incremento dello 0,4%, confermandosi primo partito italiano, ormai a un passo dalla soglia psicologica del 30%. In forte crescita anche Forza Italia, che registra un +0,6%, salendo al 9,1%. Un segnale positivo per il partito guidato da Antonio Tajani, tornato al centro del dibattito con la proposta di riforma sulla cittadinanza ispirata allo Ius Scholae, osteggiata dalla Lega.

Proprio il partito di Matteo Salvini accusa un leggero calo, ma si mantiene stabile attorno all’8,5%.

Sul fronte opposto, il Partito Democratico guadagna appena uno 0,1%, salendo al 22,1%. Commentando i dati, la segretaria Elly Schlein ha dichiarato: “I sondaggi lasciano il tempo che trovano, i risultati delle elezioni dicono che il Pd negli ultimi due anni ha avuto un aumento medio di più dell’8% dove si è votato, e questo dimostra che la nostra proposta rinnovata sta funzionando”.

Peggiora invece la situazione del Movimento 5 Stelle, che perde lo 0,4% e scivola al 12%, confermando una tendenza negativa. Alleanza Verdi-Sinistra si ferma al 6,3%, seguita da Azione al 3,5%, Italia Viva al 2,3% e +Europa all’1,9%.

Sfiducia record per Meloni: 63% degli italiani non le crede più

Nonostante l’ascesa elettorale del centrodestra, l’indice di fiducia verso la premier Giorgia Meloni subisce un duro colpo. Il 63% degli italiani dichiara di non avere fiducia nella presidente del Consiglio. Nello specifico, il 52,6% afferma di non averne “per nulla”, mentre un ulteriore 10,4% dichiara di averne “poca”.

La fiducia piena è riservata solo al 23,1% del campione, mentre un 13,5% sostiene di provarne “abbastanza”. Una minoranza residuale dello 0,4% si è detta indecisa o ha preferito non rispondere. La curva della popolarità della premier dunque si sta invertendo, nonostante il consolidamento dei consensi verso il suo partito.


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