Prende i permessi per assistere la moglie malata, per un errore viene licenziato, il colleghi scioperano ad oltranza

Fabio Orlando, 48 anni, aveva perso il lavoro dopo aver segnalato un’irregolarità sui permessi per assistere la moglie malata. I colleghi hanno scioperato per reintegrarlo.

Il licenziamento improvviso e lo choc
Un licenziamento improvviso ha sconvolto la vita di Fabio Orlando, operaio 48enne con 25 anni di servizio alla Deloro Microfusione, azienda alle porte di Milano. L’uomo, che da anni usufruiva dei permessi previsti dalla legge 104 per assistere la moglie affetta da una grave malattia con invalidità al 75%, aveva segnalato ad aprile una possibile irregolarità nella gestione dei suoi permessi.

Il 25 luglio, durante un normale turno di lavoro, la direzione lo ha convocato e gli ha consegnato la lettera di licenziamento. La motivazione ufficiale parlava di una «violazione degli obblighi di diligenza e fedeltà», legata all’utilizzo di permessi che, secondo l’azienda, non gli spettavano. Lo choc è stato tale che l’operaio è svenuto di fronte ai colleghi. «Non riuscivo a dormire la notte per la paura di ritrovarmi senza lavoro, con mia moglie malata e due figli», ha raccontato.

La mobilitazione dei colleghi e il reintegro
La decisione ha scatenato la reazione immediata dei dipendenti. In segno di solidarietà, 160 lavoratori su 193 hanno aderito a uno sciopero a oltranza durato quattro giorni. I manifestanti chiedevano a gran voce il reintegro di Orlando. «Qui, tutti insieme, per mio fratello Fabio», ha dichiarato Luigi Orlando, collega e parente del lavoratore licenziato.

La pressione interna e la protesta hanno portato l’azienda a fare marcia indietro. Dopo pochi giorni, la dirigenza ha revocato il licenziamento e Fabio è tornato al suo posto di lavoro. «Hanno fatto dietrofront, sono stato reintegrato», ha dichiarato sollevato, ringraziando i colleghi per il sostegno che ha permesso di ribaltare la decisione iniziale.

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