Si sposano e al posto dei regali donano 8 televisori all’Hospice per ricordare il papà della sposa

Un matrimonio trasformato in un gesto di solidarietà
Valentina e Alan, una giovane coppia di Forlì, hanno scelto di celebrare il loro matrimonio in modo speciale, trasformando il giorno più importante della loro vita in un atto di generosità. Gli sposi hanno infatti rinunciato ai tradizionali regali di nozze e alle classiche liste dedicate agli invitati, chiedendo invece di contribuire a una causa per loro significativa: sostenere le cure palliative del territorio.
Il risultato di questa iniziativa è stata la donazione di otto televisori all’Hospice di Dovadola, struttura parte della Rete Cure Palliative dell’Ausl Romagna, che accoglierà i dispositivi nelle stanze destinate ai pazienti. I due giovani hanno voluto dare l’esempio, utilizzando anche la quota che normalmente sarebbe stata destinata alle bomboniere per finanziare l’acquisto dei televisori.

Il ricordo di un papà come motore della donazione
Il gesto nasce da un legame personale con la struttura. «L’idea di questa donazione – racconta Valentina – nasce per ricordare mio padre, che lo scorso anno è stato ricoverato all’Hospice di Forlimpopoli a seguito di una patologia oncologica. Abbiamo scoperto che in Hospice c’è tanta vita e umanità, un luogo dove si rispetta la dignità delle persone anche se fiaccate dalla malattia».
La giovane sposa ha spiegato come le tre settimane trascorse accanto al padre siano state rese più sopportabili grazie al sostegno e alla professionalità del personale sanitario. «Medici, infermieri e Oss sono stati la nostra seconda famiglia, accogliente e discreta. La donazione è un piccolo gesto per restituire l’affetto che ci è stato donato e per trasformare un momento di gioia in un’occasione di condivisione».

Un regalo che resterà nel tempo
I televisori donati da Valentina e Alan permetteranno ai pazienti di trascorrere momenti più sereni all’interno delle camere dell’Hospice di Dovadola, offrendo un conforto in più durante il ricovero. L’iniziativa, supportata dall’Associazione Amici dell’Hospice, dimostra come la sensibilità di una scelta privata possa trasformarsi in un beneficio concreto per chi affronta periodi delicati della vita.

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