Il ministro Adolfo Urso inciampa su una traduzione durante il question time: le avanzate strutture per l’IA diventano “fattorie” nell’aula di Montecitorio.
Durante un intervento ufficiale alla Camera dei deputati, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è incappato in una svista linguistica che ha rapidamente catturato l’attenzione del web. Mentre illustrava le capacità tecnologiche dell’Italia nel settore dell’intelligenza artificiale, ha tradotto in maniera errata il termine “AI factories”, confondendolo con il corrispettivo italiano “fattorie” invece di “fabbriche”.
L’episodio si è verificato durante il question time a Montecitorio, nel corso di un intervento incentrato sui progetti legati alle giga-factory europee e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Urso stava elencando i risultati ottenuti dal nostro Paese, con particolare riferimento ai supercomputer di Bologna, e ha affermato: «L’Italia è l’unico Paese europeo a ospitare tre tra i più potenti supercomputer al mondo». Ma quando ha citato le “AI factories”, le ha tradotte come “fattorie dell’intelligenza artificiale”, suscitando perplessità prima in aula e poi online.
Un errore di traduzione che diventa virale
Il momento, durato pochi secondi, è stato immortalato dalle telecamere dell’aula e rilanciato in breve tempo sui social. Il video mostra il ministro che si ferma per un attimo mentre legge il discorso, sembra incerto, poi prosegue leggendo la formula letterale presente nel testo, senza correggerla. La traduzione sbagliata ha trasformato una delle infrastrutture tecnologiche più avanzate in un’ipotetica azienda agricola futuristica, scatenando l’ironia degli utenti.
Molti hanno commentato con battute e meme, giocando sull’idea di “mucche robotiche” o “trattori intelligenti”. Alcuni hanno ironizzato sul ruolo del Ministero del Made in Italy nel promuovere “prodotti agricoli 4.0”, mentre altri hanno sottolineato la necessità di una maggiore cura nella preparazione degli interventi ufficiali, soprattutto quando si affrontano temi tecnici e innovativi.
Non è la prima volta che espressioni tecniche in lingua inglese mettono in difficoltà rappresentanti istituzionali. In questo caso, l’errore è stato attribuito a un refuso nel testo fornito allo stesso Urso, ma la sua lettura senza correzione ha amplificato l’effetto comico della scena.