Beatrice Venezi contestata alla Fenice: «Non ha mai diretto opere, curriculum inadeguato, revochiamo la nomina»

Orchestrali del Teatro La Fenice contro la nomina di Beatrice Venezi: «Mai diretto opere, fiducia compromessa col sovrintendente Colabianchi». Lettera durissima inviata alla direzione.

La lettera degli orchestrali contro la nomina

Si allarga la protesta al Teatro La Fenice di Venezia dopo l’annuncio della nomina di Beatrice Venezi come nuova direttrice musicale. Un gruppo di orchestrali ha indirizzato una lettera ufficiale al sovrintendente Nicola Colabianchi, prendendo nettamente le distanze dalla decisione e chiedendone la revoca immediata. «Alla luce di quanto accaduto, appare evidente che il rapporto di fiducia fra l’Orchestra e il Sovrintendente sia ormai irrimediabilmente compromesso. Non riusciamo a riconoscere in Lei la guida del nostro Teatro. Con senso di responsabilità nei confronti del pubblico e della tradizione della Fenice, chiediamo pubblicamente la revoca della nomina del Direttore Beatrice Venezi», si legge nel documento.
Il malcontento non riguarda soltanto la figura della giovane musicista, ma anche il metodo con cui è stato annunciato l’incarico: la decisione è arrivata all’orchestra non attraverso comunicazioni interne, ma tramite la stampa, alimentando ulteriormente il senso di esclusione e sfiducia nei confronti della dirigenza.

Le critiche al curriculum di Venezi

Al centro della contestazione c’è il profilo professionale di Beatrice Venezi. Gli orchestrali hanno evidenziato come la direttrice non abbia mai diretto opere o concerti sinfonici pubblici in cartellone alla Fenice, né abbia calcato i palcoscenici dei principali teatri d’opera internazionali. «Il suo curriculum non è minimamente paragonabile a quello delle grandi bacchette che, in passato, hanno ricoperto il ruolo di Direttore Musicale di questo Teatro», afferma la lettera.
La protesta sottolinea inoltre l’assenza di un chiaro indirizzo artistico da quando Colabianchi ha assunto la guida del teatro sei mesi fa. Gli orchestrali lamentano che non sia emersa alcuna linea coerente o condivisa per il futuro della Fenice, una mancanza che, unita alla nomina contestata, avrebbe già provocato le prime disdette da parte di abbonati storici. Un danno che, secondo i musicisti, non è solo economico ma colpisce direttamente l’immagine e la credibilità del teatro veneziano.

La posizione del sovrintendente e gli sviluppi attesi

Nei giorni scorsi lo stesso Colabianchi aveva provato a spiegare la scelta, ammettendo di aver agito senza un confronto preventivo con l’orchestra nonostante avesse promesso condivisione. Presentando il contratto di Venezi, il sovrintendente aveva chiarito che la direttrice si sarebbe occupata della guida di un grande evento, tre concerti e due opere a stagione, lasciando comunque spazio a direttori di fama internazionale. La spiegazione, però, non ha convinto gli orchestrali, che hanno ribadito la richiesta di revoca.
Per oggi è stata convocata un’assemblea generale dei lavoratori della Fenice, durante la quale verrà discussa la possibilità di chiedere ufficialmente le dimissioni del sovrintendente. Un passaggio che potrebbe trasformare la vicenda in una crisi istituzionale per uno dei teatri lirici più prestigiosi d’Italia, già scosso da polemiche e divisioni interne.

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