Il giornalista ha trascorso la notte in ospedale con la figlia 15enne Clara, in cura per anoressia. “È nelle mani dei medici, supereremo anche questa crisi”.
La lunga notte di dolore e memoria
Il 5 ottobre non è mai stata una data semplice per Mario Adinolfi. In quella notte di molti anni fa perse la sorella, che si tolse la vita. Quest’anno, la stessa data lo ha visto vegliare in ospedale accanto alla figlia quindicenne Clara, impegnata da tempo in un percorso di cura contro l’anoressia. Il giornalista ha raccontato sui social le ore trascorse accanto alla figlia, condividendo con i suoi follower uno scatto che li ritrae insieme. “Il 5 ottobre è la data della tragica notte in cui la mia unica sorella si tolse la vita. Stavolta l’ho iniziata vegliando per tutta la notte il sonno addolorato di una figlia che è Cristo in croce” ha scritto, ringraziando anche le persone che lo hanno raggiunto al pronto soccorso per stargli vicino.
Nel suo messaggio, Adinolfi ha sottolineato quanto la solidarietà ricevuta sia stata importante in un momento così drammatico: “Qualcuno è addirittura venuto di notte al pronto soccorso per sostenermi fisicamente mentre io sostenevo Clara e sono gesti che non si dimenticano. Se i social fanno vivere questo senso di umana solidarietà, viva i social”.
Le condizioni di Clara e il sostegno dei medici
La giovane Clara, già al centro di precedenti racconti pubblici del padre sul suo percorso di guarigione, ha avuto bisogno di un intervento medico immediato. “Clara ora è al sicuro, nelle mani di medici capaci che conoscono la sua storia come la conoscono molti di voi. Supereremo insieme anche questa ennesima crisi” ha scritto Adinolfi, aggiungendo un pensiero alla sorella scomparsa: “La aiuterà zia Ielma che dal cielo veglia su entrambi e soprattutto su di me quando sono tentato dalla disperazione per l’enormità del dolore che a cicli ritmati s’abbatte su ciò che resta della mia sterminata famiglia”.
L’autore e giornalista ha citato anche una frase a lui molto cara: “Bisogna immaginare Sisifo felice”, un pensiero inciso sulla tomba della sorella e che per lui rappresenta il senso del continuo resistere, nonostante i pesi insostenibili.
Il messaggio di speranza e l’allarme sui giovani
Dopo alcune ore, Adinolfi ha pubblicato un nuovo aggiornamento sulle condizioni della figlia, confermando un lieve miglioramento. “Clara ora sta meglio, le sue condizioni sono monitorate in ospedale. I disturbi del comportamento alimentare e più in generale i disturbi psichici di giovani e adolescenti sono la tragedia silenziosa del nostro tempo” ha scritto, sottolineando come queste problematiche causino molte più vittime di altre emergenze sociali spesso più discusse.
Il giornalista ha poi rivolto un appello alla consapevolezza collettiva: “Non si ha consapevolezza di questa strage che uccide migliaia dei nostri figli ogni anno. Esistono eroi che a mani nude provano a frenare questo tsunami di dolore”. Infine, ha ringraziato per l’affetto ricevuto: “Clara ed io (e Silvia e JB) in queste ore abbiamo sperimentato da quanto amore siamo circondati. Dio vi protegga, grazie a ciascuno per il sostegno, siano benedetti gli eroi silenziosi di questa battaglia”.
Il racconto di Mario Adinolfi ha suscitato decine di messaggi di vicinanza e solidarietà, confermando quanto la vicenda della figlia abbia toccato il cuore di molti.