Il giornalista di Report si affaccia dal balcone della sede Rai di via Teulada per ringraziare i manifestanti dopo l’attentato davanti alla sua abitazione di Pomezia.
L’abbraccio dei colleghi e dei cittadini davanti alla sede Rai
Momenti di grande emozione oggi pomeriggio alla sede Rai di via Teulada, dove decine di colleghi, sindacalisti e cittadini si sono radunati in presidio per esprimere solidarietà a Sigfrido Ranucci, vittima di un attentato nella notte davanti alla sua abitazione di Pomezia.
Il giornalista, per motivi di sicurezza, non ha potuto scendere in strada ma si è affacciato dal balcone della redazione di Report, visibilmente commosso, per ringraziare chi era accorso in suo sostegno. Dalla folla si è alzato un lungo applauso, accompagnato dal coro: «Forza! Forza!» e «Siamo noi la tua scorta».
Ranucci ha trascorso la giornata in Procura, dove ha reso dichiarazioni agli inquirenti sull’esplosione della sua auto, avvenuta nella notte tra domenica e lunedì. Subito dopo si è recato in redazione per partecipare al presidio simbolico dei colleghi e della cittadinanza.
Le parole di Ranucci: “Possiamo colpire te e la tua famiglia”
In serata, intervistato dal Tg3, Sigfrido Ranucci ha raccontato le ore di paura vissute dopo l’attentato, definendo l’episodio come un chiaro messaggio intimidatorio. «Il messaggio di questa vicenda è chiaro – ha detto –: sappiamo come ti muovi, quali sono le tue abitudini, possiamo colpire in qualsiasi momento te e la tua famiglia».
Il giornalista ha ribadito che continuerà a fare il proprio lavoro «con serenità e determinazione», nonostante le minacce ricevute. Questa sera sarà ospite di Marco Damilano nel programma “Il cavallo e la torre”, in onda alle 20.40 su Rai 3, per parlare dell’accaduto e del clima di tensione che si è creato intorno al suo lavoro d’inchiesta.
Le indagini e la solidarietà del mondo politico e giornalistico
Nel pomeriggio si sono conclusi i controlli degli artificieri dei Carabinieri del comando provinciale di Roma, coadiuvati dai militari di Pomezia, su una Fiat 500X ritrovata in prossimità dell’abitazione di Ranucci. L’auto, risultata rubata lo scorso luglio a Ostia, è stata sottoposta a bonifica tecnica: non sono stati trovati esplosivi né altri elementi di rischio.
Le indagini proseguono per accertare la natura dell’attentato e l’identità dei responsabili. Intanto, al giornalista stanno arrivando centinaia di messaggi di stima e vicinanza da parte delle istituzioni, dei sindacati dei giornalisti, dei comitati di redazione e di esponenti di ogni schieramento politico.
Dal mondo dell’informazione è giunto un messaggio unanime: nessuna minaccia potrà fermare il giornalismo d’inchiesta e la libertà di stampa, valori che Sigfrido Ranucci continua a incarnare con coraggio e professionalità.