“Andava in pensione tra un mese”: dolore per l’autista morto a Rieti dopo l’assalto al pullman del Pistoia Basket

Il 63enne Raffaele Marianella ha perso la vita durante l’assalto al bus dei tifosi toscani sulla Rieti-Terni. Ascoltati dieci sostenitori della Sebastiani.
Indagini in corso e tifosi in questura
Tragedia sulla superstrada Rieti-Terni, dove un’aggressione contro il pullman dei tifosi del Pistoia Basket si è trasformata in dramma. A perdere la vita è stato Raffaele Marianella, 63 anni, autista del mezzo, colpito a morte durante il lancio di sassi e mattoni contro il bus nella serata di domenica 19 ottobre. L’uomo, originario del Lazio, sarebbe andato in pensione tra poche settimane.
Gli agenti della Squadra Mobile di Rieti hanno portato in questura una decina di tifosi per essere ascoltati come persone informate sui fatti. Si tratta, secondo quanto trapelato, di sostenitori della Sebastiani Basket, la squadra di casa che nel pomeriggio aveva affrontato il Pistoia in un incontro di Lega A2. Al momento non ci sono fermi, ma gli investigatori stanno ricostruendo la dinamica e l’origine dell’aggressione che ha sconvolto il mondo dello sport.
La salma di Raffaele Marianella è stata trasferita all’ospedale di Rieti, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia.
L’assalto dopo la partita di Lega A2
L’episodio è avvenuto subito dopo la fine della gara tra Sebastiani Rieti e Pistoia Basket, conclusa con la vittoria della squadra toscana. Secondo le prime informazioni, tensioni tra le due tifoserie sarebbero esplose già all’interno del palazzetto, proseguendo poi all’esterno.
A bordo del pullman viaggiavano quarantacinque tifosi pistoiesi che stavano rientrando verso casa. Mentre il mezzo percorreva la superstrada, un gruppo di persone, appostato oltre il guardrail, ha iniziato a lanciare pietre e mattoni da una posizione più bassa rispetto alla carreggiata. Uno dei proiettili ha colpito mortalmente l’autista, che in quel momento si trovava accanto al collega alla guida.
Per Raffaele Marianella non c’è stato nulla da fare. Nonostante l’intervento dei soccorsi, l’uomo è morto sul colpo. I passeggeri, ancora sotto shock, sono stati scortati fino a tarda notte e poi riaccompagnati con un pullman messo a disposizione dalla società Sebastiani.
Cordoglio e sdegno nel mondo dello sport
La notizia ha scatenato profonda commozione e indignazione nel mondo sportivo. Messaggi di solidarietà sono arrivati da società, istituzioni e tifoserie di tutta Italia. Tra i primi a intervenire, il ministro per lo Sport e i Giovani, che ha scritto su X: “Ma come è possibile morire così, mentre si torna a casa dopo una partita di basket? È sconvolgente l’assalto perpetrato vicino Rieti da delinquenti che si sono trasformati in assassini e non potranno mai essere definiti tifosi”.
Il ministro ha aggiunto parole di condanna durissime: “Lo sport è vita e questi criminali sono lontani anni luce dai valori sportivi. Le nostre condoglianze alla famiglia del secondo autista del pullman dei tifosi di Pistoia, colpito a morte dalla follia omicida”.
Anche il Pistoia Basket 2000 ha espresso il proprio dolore con una nota ufficiale: “Siamo distrutti per la perdita del nostro autista, una persona stimata e gentile. Il nostro pensiero va alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutti i tifosi che hanno vissuto questa tragedia”.
Intanto, le indagini della Polizia di Stato proseguono per identificare i responsabili di un gesto che ha trasformato una serata di sport in un episodio di violenza cieca e assurda.

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