All’Appio Latino un’erboristeria ha deciso di abbassare la serranda la notte di Halloween per il caos provocato dai piccoli travestiti in cerca di dolci.
Il cartello che divide il quartiere
Un semplice foglio affisso alla porta di un negozio di Roma, nel quartiere Appio Latino, è bastato per accendere la polemica. “Costretti a chiudere per l’impossibilità di gestire le scorribande dei vostri piccoli mascherati. Ci vediamo il 3 novembre”, si legge nel cartello esposto da un’erboristeria del quartiere.
La decisione, arrivata alla vigilia della notte di Halloween, ha sorpreso molti clienti e scatenato un acceso dibattito tra residenti e genitori. Da un lato chi comprende la scelta della titolare, alle prese ogni anno con il via vai di bambini in maschera per il classico “dolcetto o scherzetto”; dall’altro chi ha criticato la chiusura come un gesto eccessivo e poco comprensivo verso una tradizione ormai diffusa anche in Italia.
Le reazioni tra ironia e solidarietà
Sui social la notizia ha fatto rapidamente il giro del quartiere, attirando commenti ironici e solidali. “Ma i cani possono entrare in questo negozio?”, ha scritto una donna con tono sarcastico, mentre da una gelateria vicina hanno risposto con spirito opposto: “Noi abbiamo già preparato le caramelle”.
C’è anche chi ha espresso comprensione per l’erboristeria, ricordando come negli ultimi anni la festa di Halloween sia diventata sempre più caotica in città. “Ormai fanno il delirio — racconta un’abitante —. Genitori e bambini maleducati, entrano e arraffano quel che c’è. Solidarietà alla negoziante costretta a perdere un giorno di incasso.”
Halloween tra entusiasmo e polemiche
La notte del 31 ottobre divide sempre di più: per molti è un’occasione di festa e divertimento, per altri una ricorrenza importata che crea solo disagi. Nelle vie di Roma, come in molte altre città italiane, crescono le iniziative commerciali legate all’evento: parrucchieri, agenzie immobiliari e perfino negozi di alimentari si addobbano a tema, offrendo dolci o piccoli regali ai bambini.
Non tutti però riescono a gestire il flusso di piccoli “mostri” e “streghe” che bussano alle porte. Così, per un’erboristeria dell’Appio Latino, l’unica soluzione è stata chiudere per un giorno, rinunciando agli incassi pur di evitare la confusione. Una scelta che continua a far discutere, tra chi la considera un gesto di esasperazione e chi la legge come un segnale di stanchezza verso una festa sempre più invadente.