Salis attacca: “I soldi del Ponte vadano alla sanità”, Salvini replica: “Serve lavoro”

Pd e la Salis esultano per lo stop della Corte dei Conti, ma il governo Meloni ribadisce: “Non ci fermeremo, il Ponte si farà”. Salvini attacca: “La casta giudiziaria teme di perdere potere”.

La Corte dei Conti ferma (per ora) il Ponte, l’opposizione sogna il tracollo del governo

Non sembra vero all’opposizione. Dopo la decisione della Corte dei Conti di sospendere temporaneamente l’iter amministrativo del Ponte sullo Stretto di Messina, da sinistra si è subito levato un coro di soddisfazione.

In attesa delle motivazioni, che saranno rese note entro 30 giorni, nel Pd e tra i partiti di minoranza si parla apertamente di una possibile crisi di governo.

Ma a Palazzo Chigi nessuno intende arretrare. La premier Giorgia Meloni ha confermato che il progetto andrà avanti e lo stesso ha fatto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha usato parole durissime:

“Questa è la casta giudiziaria che vede il crollo del suo potere e del suo impero. E queste sono le sue ultime, disperate invasioni di campo.”

Il vicepremier sarà oggi a Palazzo Chigi per una riunione convocata da Meloni insieme all’altro vicepremier Antonio Tajani, in collegamento da remoto. Obiettivo: trovare una soluzione che permetta di sbloccare i lavori e garantire la continuità del progetto.

Salis contro il Ponte: “Un’opera ideologica, servono soldi per sanità e casa”

Tra le voci più critiche si è levata quella di Ilaria Salis, che ha definito il Ponte “un’opera ideologica fortemente voluta dal governo, ma non altrettanto dalla popolazione”.

Secondo l’europarlamentare, i fondi stanziati – circa 13,5 miliardi di euro – dovrebbero essere destinati a “un vero Piano Casa, alla sanità, all’istruzione, al welfare e alla transizione industriale”.
Parole che hanno suscitato immediate reazioni nella maggioranza, che ricorda come il progetto del Ponte sia sostenuto anche a livello europeo.

“Il governo – ha aggiunto Salis – farebbe bene a fare un passo indietro, invece di inseguire le manie di grandezza di Salvini, lo stesso che non molto tempo fa invocava i pieni poteri”.

Tuttavia, il consenso reale per la linea dell’europarlamentare appare limitato: le proteste di agosto hanno visto scendere in piazza poche migliaia di persone, mentre la stragrande maggioranza dei cittadini è rimasta a casa. Una minoranza rumorosa che, ancora una volta, cerca di imporsi sulla maggioranza silenziosa.

Salvini rilancia: “Non mi fermerò, il Ponte porterà lavoro e sviluppo”

Il ministro Salvini ha respinto ogni ipotesi di retromarcia. “Non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora – ha dichiarato –. Parliamo di un progetto auspicato perfino dall’Europa, che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro dal Sud al Nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori.”

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