Influenza a Capodanno 200 mila italiani a letto con la febbre

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Il grande freddo, all’improvviso è scoppiato in tutta Italia e, in particolare, nelle regioni meridionali.

Città come Palermo, Napoli e Bari nelle prime ore del 31 dicembre erano imbiancate.

L’ultimo giorno del 2014 da molti sarà ricordato come uno dei più freddi dell’ultimo decennio.

I giorni di lunghe feste e il grande freddo hanno portato un incremento record di persone contagiate dall’influenza.

InfluNet, sistema nazionale di sorveglianza dell’influenza, ha reso noto che negli ultimi dieci giorni sono state 200 mila le persone rimaste a letto per sintomi influenzali.

Il picco dell’influenza, quindi, si è verificato proprio a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno colpendo tantissimi bambini con un’età inferiore ai 5 anni.


Gli esperti hanno sostenuto che il boom di contagi dal virus influenzale si è verificato per due motivi.

Il primo motivo è che la zona più colpita dal freddo è stato il meridione dove abitualmente non si verificano temperature rigidissime come quelle registrate in questo periodo.

L’altra causa del picco dell’influenza è dovuta all’alto numero di persone che per le feste si sono riunite al chiuso favorendo il contagio.

Molte famiglia italiane, anche per la crisi che sta colpendo in questi ultimi anni l’Italia, hanno passato in famiglia nelle proprie abitazioni la fine dell’anno favorendo così il contagio.

Secondo il ricercatore Antonino Bella, dell’Istituto Superiore della Sanità,  l’influenza che ha colpito più di 200 mila persone “potrebbe aver colpito anche si è vaccinato”.

Il dottor Antonino Bella ha spiegato che il virus influenzale, per il quale è stato disponibile il vaccino,  ha colpito negli ultimi 10 giorni solo un terzo delle persone che sono state a letto con sintomi influenzali.

I due terzi di pazienti colpiti dall’influenza sono stati colpiti dall’altri tipi di virus influenzali.

Il ricercatore dell’Istituto Superiore della Sanità ha reso noto che il picco del virus influenzale si avrà tra fine gennaio e metà febbraio e colpirà tra i 4 e i 5 milioni di italiani.