Roma, indagati 11 medici per inchiesta vigili assenti a Capodanno

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Sta sempre più entrando nel vivo l’inchiesta sulla assenza per malattia di 643 vigili urbani di Roma avvenuta la notte dello scorso capodanno.

Gli inquirenti dagli inizi dell’anno stanno indagando sulle possibili false certificazioni mediche redatte da dottori che hanno certificato la malattia dei vigili urbani senza sincerarsi effettivamente che fossero realmente malati.
I carabinieri sono entrati in possesso dei tabulati di più di 100 medici che hanno redatto molti dei certificati di malattia che hanno permesso ai vigili urbani di Roma di non presentarsi a lavoro la notte del 31 dicembre 2014.

Gli investigatori stanno appurando, grazie ai tabulati telefonici, se i medici il 31 dicembre del 2014 erano a Roma o in un’altra località.

Dalle prime verifiche dei tabulati telefonici e dalla denuncia presentata dal comandante dei vigili urbani Raffaele Clemente i giudici romani Stefano Fava e Nicola Maiorano che stanno indagando sulla mancata presenza di 643 vigili la notte del 31 dicembre scorso hanno potuto appurare che alcuni certificati medici presentai dai vigili erano provenienti da zone lontane da Roma.


Sono arrivati al comando dei vigili urbani certificati da località tipicamente turistiche come Abruzzo, Puglia ed Umbria.

Gli investigatori, inoltre, hanno reso noto che sono undici i medici che fino ad ora hanno ammesso di non aver controllato fisicamente, prima di preparare il certificato medico, se il proprio paziente fosse realmente malato.

Per tutti gli undici medici la procura della repubblica di Roma ha richiesto l’elezione di domicilio che precede l’invio dell’avviso di garanzia per il reato di falso in certificazione medica.