Riforma pensioni 2014: ultime novità idea Giovannini per lavoratori precoci, usuranti e quota 96

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L’idea di molti politici è di rendere l’età pensionistica molto flessibile in modo da permettere chi ha svolto lavori usuranti o ha iniziato a lavorare già dalla giovane età, come i lavoratori precoci, possa pensare di andare in pensione già al raggiungimento massimo degli anni contributivi.

Chi invece fa un lavoro di concetto possono anche pensar si allungare la loro attività lavorativa rispetto all’out out imposto dalla riforma delle pensioni della Fornero che in pensione si va come minimo al compimento del sessantaseiesimo anno di età.

La flessibilità potrà consentire a chi anche a sessantadue anni di età ha già conseguito il massimo dei contributi e si trova senza lavoro di poter accedere alla pensione,senza dover aspettare quattro anni, cosa più importante, avendo la possibilità da subito di un sostentamento economico e quindi che non si ripeteranno più casi come gli esodati.

Allo studio ci sono alcune proposte per rendere fattibile la flessibilità dell’età pensionistica, prima c’è stata quella dell’Onorevole Damiano attuale Presidente della Commissione Lavoro, ora quella che sicuramente fa più discutere è il “prestito pensionistico” avanzata dal Ministro del lavoro Enrico Giovannini.

Il Ministro del Walfare in accordo con i dicasteri del tesoro e dell’economia ha avanzato la proposta del prestito pensionistico che sarebbe una sorta di prepensionamento però facoltativo.

Secondo la proposta del Ministro chi ha compiuto il sessantaduesimo anno di età ed ha accumulato trentacinque anni contributivi e vuol accedere alla pensione con “il prestito pensionistico” può farlo ovviamente lasciando il posto di lavoro e facendo richiesta preventiva all’Inps.

Una volta ammesso al “prestito pensionistico” l’ex lavoratore riceverà un emolumento mensile pari al 90% dell’effettivo maturato.

Compiuti i sessantasei anni di età il neo pensionato dovrà restituire il prestito pensionistico ricevuto con una decurtazione del 10% sulla pensione mensile.

La proposta Giovannini è stata ben accolta da tutti i partiti componenti la maggioranza che sostiene l’esecutivo Letta ed anche dal suo probabile successore al dicastero del lavoro Guglielmo Epifani.

Lo scopo del Ministro con l’introduzione del prestito pensionistico, che più di una volta è stato dichiarato che sarà una soluzione aggiuntiva alla riforma delle pensioni Fornero e che non intende minimamente modificarla, è di poter finalmente mettere in moto il tanto agognato ricambio generazionale.

Con l’assenso in molti al “prestito pensionistico” sarebbero tanti i posti che si libererebbero in favore di chi è disoccupato o di chi ha da poco ha terminato il suo ciclo di studi e si affaccia al mondo del lavoro.

Il prestito pensionistico potrebbe risultare utile anche ai quota 96 del comparto scuola che da un anno attendono invano risposte dall’esecutivo Letta.