Insonnia e dormire male per il cervello è come se si è ubriachi

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Una ricerca condotta nel Regno Unito ha stabilito che l’insonnia può essere la causa di alcune gravissime malattie e di problemi seri che possono determinare anche serie conseguenze.

Lo studio condotto dai ricercatori inglesi ha stabilito che in particolare è il cervello che subisce più danni dall’insonnia e dal dormire poco e male. Il cervello, secondo quanto dormiamo durante la notte, il giorno successivo reagisce in maniera differente.

Uno studio condotto nel Regno Unito ha dimostrato che soffrire di insonnia può provocare problemi alla salute. Gli studiosi inglesi hanno appurato che non riuscire a dormire abbastanza può determinare, durante il giorno, scarsa concentrazione, essere facilmente irritabili ed, inoltre, avere sempre un senso di debolezza.

I ricercatori inglesi hanno appurato che non riposare bene la notte può provocare seri problemi al cervello. Il nostro cervello se non riposa ha gli stessi effetti di quando una persona ha abusato con l’alcol. La ricerca è stata condotta dai studiosi della University of Oxford e Royal Society for Pubblic Health ed ha dimostrato che se si resta svegli per 17 ore è come se si avesse un tasso alcolemico pari all’0,05%.

Secondo gli studiosi restare svegli per tutte e 24 ore determina uno stato di confusione al cervello che può provocare grossi problemi soprattutto nella concentrazione a lavoro e nella guida dell’auto. I ricercatori hanno rivolto i loro studi in particolare sulle persone che hanno problemi di insonnia che possono arrivare a non dormire anche per oltre 48 ore.

Secondo i ricercatori i problemi di insonnia possono essere curati cercando di bere un bicchiere di latte caldo prima di andare a letto. In particolare, ha un effetto ottimo per le persone che soffrono di insonnia, il latte appena munto di notte. I ricercatori hanno potuto riscontrare che il latte appena munto di notte è molto ricco di alcune sostanze importantissime come la melatonina e triptofano.

Molto importante per le persone che soffrono di insonnia è la melatonina che un particolare ormone che agisce sul cervello ed aiuta a regolare il ciclo del sonno. Sull’insonnia e tutti i problemi che potrebbe provocare ha rilasciato le seguenti dichiarazioni il professor Gianluigi Gigli, primario di Neurologia per una delle più prestigiose università d’Italia: “I disturbi del sonno colpiscono circa 13 milioni di italiani. I principali sono l’insonnia, che in forma più o meno grave colpisce circa il 41% della popolazione; la sindrome delle apnee in sonno, di cui soffrono circa 2 milioni di italiani; la sindrome delle gambe senza riposo, che colpisce 3 milioni di italiani e i disturbi del ritmo circadiano. I disturbi del sonno si associano spesso ad altre malattie, soprattutto a carico del sistema nervoso”.

Un altro importantissimo studio condotto dai ricercatori della notissima università di Johns Hopkins Medicine ha constatato che il sonno è importantissimo per l’umore di un uomo. Secondo quando studiato dai ricercatori della Johns Hopkins Medicine svegliarsi durante la notte determina uno sfasamento del cervello e problemi alla psiche.

La ricerca degli studiosi della Johns Hopkins Medicine è stato pubblicato sulla famosa rivista Proceedings of the National Academy of Science (Pnas). Gli studiosi americani hanno potuto constatare che dormire male determina cattivo umore e anche scarsa concentrazione. La ricerca è stata condotta su 62 persone di sesso differente.

Le 62 persone sono in seguito state suddivise in tre gruppi differenti. Il primo gruppo non ha avuto un sonno regolare con continue interruzioni, alle persone che facevano parte del secondo gruppo gli è stato impedito di andare a dormire presto.

Il terzo ed ultimo gruppo ha avuto la possibilità di dormire fino a tardi senza alcuna interruzione. Il risultato dell’esame dei tre gruppi è stato sintetizzato con il seguente rapporto: “Dopo la prima notte, i due gruppi di chi aveva dormito tardi e chi aveva avuto un sonno interrotto si ‘equivalevano’ dal punto di vista dell’umore, già dalla seconda notte in poi sono emerse, tramite le risposte a un questionario, delle notevoli differenze: nel gruppo dei risvegli ‘forzati’ c’è stata una riduzione del 31% nello stato d’animo positivo, mentre il gruppo che e’ andato a letto tardi ha avuto un calo ‘solo’ del 12% rispetto al primo giorno. La chiave di queste differenze secondo gli esperti si troverebbe nel cosiddetto ‘sonno ad onde lente’, cioè più profondo, che col sonno interrotto si riesce ad avere solo per brevi periodi. La mancanza di tale chiave provocherebbe lo stato d’animo negativo”.