A Bari tagli uffici di Polizia: lettera Assessori provinciali Fanelli e Perrelli al Ministro Alfano e al Prefetto Nunziante

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Il 14 marzo scorso gli assessori provinciali al personale dott. Sergio Fanelli e alla polizia provinciale dott. Vito Perrilli , in seguito all’istanza  dei rappresentanti sindacali provinciali e regionali del Siulp con la quale si rendeva pubblica la decisione del Ministro degli interni Alfano di eliminare le Squadre Nautiche e il Nuclei dei sommozzatori,  hanno agito quanto segue.

Con una lettera al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano e al Prefetto di Bari, Antonio Nunziante, hanno denunciato le possibili ricadute sul territorio a livello di sicurezza e occupazione che potrebbe avere una decisione simile.

Di seguito il testo integrale della lettera:

Apprendiamo dalla stampa della probabile chiusura di alcuni Uffici della Polizia di Stato anche in provincia di Bari.

Attraverso un confronto con le rappresentanze provinciali del sindacato di Polizia – S.I.U.L.P.- abbiamo acquisito ulteriori dettagli su questa riorganizzazione, che prevede la rimodulazione dei presidi della Polizia di Stato nell’intero territorio nazionale. Non è nostra volontà entrare nel merito delle scelte organizzative del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, però ci permettiamo di esternare alcune perplessità in ordine alle scelte che avranno non poche ripercussioni nel nostro territorio, il tutto nella ferma convinzione che l’impegno degli Enti locali nella gestione della sicurezza urbana non possa essere relegato a mero ruolo di comparsa.

Da una lettura prima facile del progetto di rimodulazione dei presidi percepiamo la chiara volontà di eliminare la presenza della Polizia di Stato nell’attività di controllo delle coste, sino ad oggi attuato dalle Squadre Nautiche e dai Nuclei Sommozzatori. Una strategia, probabilmente ispirata da esigenze di spending review, che però non offre alcuna garanzia per il futuro: chi pattuglierà le coste? Un interrogativo che un ‘Amministrazione provinciale, di una Terra a vocazione turistica che ha nel mare e nelle sue spiagge una risorsa fondamentale per l’indotto turistico, non può non porsi; una domanda che, parimenti, credo si porranno tutti i cittadini della futura città metropolitana di Bari quando, come purtroppo accade nel periodo estivo nelle acque antistanti il capoluogo, vedranno sfrecciare orde di acquascooter in uso anche ad esponenti della criminalità locale che mettono a repentaglio la sicurezza dei bagnanti e delle imbarcazioni.

Ulteriori perplessità pervengono dalla chiusura dell’ufficio di Polizia Stradale di Barletta, collocato strategicamente lungo importanti arterie stradali del Nord Barese, in un contesto territoriale che vede la presenza sia di agglomerati manifatturieri sia di strutture turistico-alberghiere. Anche in questo caso l’unica certezza è il reimpiego del personale in altre mansioni, senza alcuna indicazione su chi o come si sopperirà alla soppressione dei servizi di vigilanza stradale a tutela della mobilità di persone e merci.

Inoltre, da approfondimenti avuti con il S.I.U.L.P. barese siamo venuti a conoscenza che, prima delle eventuali chiusure dei presidi è stato richiesto preventivamente il parere delle Autorità di P.S. provinciali. Sarebbe, perciò, auspicabile, prima di dare attuazione definitiva al progetto, ascoltare gli amministratori locali dei territori interessati ai tagli, anche attraverso riunioni dei Comitati provinciali di Ordine e Sicurezza Pubblica. Tutto questo ritrovando quello spirito positivo ispiratore dei “Patti per la sicurezza”, che in passato hanno offerto la cornice condivisa per una sinergica azione tra forze di Polizia statale e Corpi di Polizia locale, ma anche per il coinvolgimento dei cittadini, singoli e associati nelle attività di sicurezza urbana, secondo il principio di sussidiarietà orizzontale sancito dall’articolo 118 della nostra Costituzione.