Gad Lerner durissimo con Salvini sul caso Sea Watch, la sua è stata una disfatta politica, ora affoga nel ridicolo

Gad Lerner ha voluto dire la sua sulla vicenda Sea Watch e sul suo capitano Carola Rackete. Il famoso giornalista ha scritto un articolo su la Repubblica nel quale esalta il comportamento della donna e attacca, ancora una volta Matteo Salvini.

Il giornalista ha ringraziato il magistrato che ha deciso di scarcerare la giovane donna e ha detto che per Matteo Salvini, tutta la questione inerente la Sea Watch è stata una disfatta politica.

Lerner ha spiegato il perché era giusto scarcerare Carola Rackete: “La sentenza che ha rimesso in libertà Carola Rackete, in attesa che l’indagine giudiziaria segua il suo corso, ha ribadito che secondo le convenzioni del diritto del mare Lampedusa era il porto sicuro d’approdo più vicino. Non certo la Libia dove i migranti erano stati illegalmente detenuti, nè la Tunisia che non applica le norme internazionali dell’asilo politico”.

Il giornalista ha ringraziato il gip Alessandra Vella che ha scarcerato la capitana: “Ci ha ricordato che la democrazia italiana si fonda ancora, per fortuna sulla divisione costituzionale dei poteri, con ciò restituendo al nostro Paese una onorabilità che rischiava di perdere di fronte ai suoi partner europei. Del resto anche l’Europa è donna, da oggi, più di ieri”. Per Lerner, il gip “ha riconosciuto che la giovane comandante è stata coerente all’adempimento di un dovere: salvare vite umane”.

Poi Lerner ha attaccato duramente Salvini: “Come un disco rotto, dopo la sentenza visibilmente alterato, nonostante il sorriso d’ordinanza, Salvini ha ripetuto che anche la gip Alessandra Vella ‘magari si sarà bevuta un bicchiere di vino con l’imputata e che dovrebbe levarsi la toga per fare politica con la sinistra”.

“Un’ossessione la sua contro lo stato di diritto che il successo elettorale lo induce a vivere come una prigione. La prigione che lui voleva infliggere a una donna libera e coraggiosa la cui scelta di disobbedienza civile è risultata coincidere con il dettato della legge”.