Bambino riesce a mettersi in salvo dalla casa degli orrori, viveva una realtà agghiacciante

Un bambino di soli 11 anni è riuscito a mettersi in salvo dopo che per anni viveva segregato in una stanza della casa dove i genitori lo facevano vivere senza un letto e con accanto solo un bidone per i propri bisogni.

Il bambino che non ha perso mai il sorriso ha accolto con questa frase i carabinieri che lo hanno salvato: «Vivo così da tanto tempo ma tutto sommato sto bene».

Il piccolo che viveva a Arzachena, in Sardegna era picchiato dai genitori e tenuto chiuso in una stanza definita, dai carabinieri che lo hanno salvato, “degli orrori”.

Sabato sera il bambino ha trovato nella stanza in cui viveva un telefonino senza scheda e ha provato a chiamare ma ha potuto fare solo una chiamata ad un numero di emergenza e così gli hanno risposto i carabinieri a cui lui ha detto: «Scusate se vi disturbo, io sto solo cercando di chiamare mia zia. Ho bisogno di parlare con lei ma adesso sono chiuso in camera e questo cellulare non ha la scheda, dunque non posso chiamarla».

Il carabiniere che ha preso la telefonata ha subito capito che c’era qualcosa di strano e così si è fatto dire l’indirizzo di casa e lo ha raggiunto.

Il tenente colonnello, Alberto Cicognani ha così dichiarato: ”Non c’era il letto e neanche la branda. La porta della stanza era sigillata ma senza maniglia. Allo stesso modo le finestre. Non poteva uscire in nessun modo».

La casa dove il piccolo abitava era decisamente ben tenuta e i vicini di casa hanno descritto i genitori come persone per bene.

Il bambino ha detto ai carabinieri: «Ho segnato tutte le volte che mi hanno picchiato. Usano questo tubo di plastica, è nascosto sotto il divano».

I genitori sono stati arrestati e il colonello ha così dichiarato: «Non sappiamo le motivazioni di questo accanimento. Da tanti anni faccio questo lavoro, mai mi ero trovato di fronte a un dramma così toccante. Siamo felici di aver liberato il bambino da quell’orrore».