Coronavirus, Renzi “ La prima metà del 2020 è compromessa per la moda, per il turismo, per l’export, per il commercio. I numeri fanno spavento”

Matteo Renzi torna a parlare del governo e in particolare smentisce qualsiasi tipo di accordo con Matteo Salvini.

In un’intervista al Corriere della Sera, il Senatore Renzi parla della crisi italiana per il Coronavirus: «Intanto rischiamo vite umane. E per questo vorrei che il primo grazie andasse a medici, infermieri, farmacisti, ricercatori. E alle persone con difese immunitarie basse, con rischi più seri. Nella nostra chat di Italia Viva la collega Lisa Noja ci richiama a non sottovalutare la questione sanitaria: rischiamo più fallimenti che morti, è vero. Ma non sottovalutiamo le condizioni di chi rischia la vita per il coronavirus».

L’ex rottamatore ha anche parlato della crisi economica che ha già colpito in questi giorni l’Italia: «La crisi c’era già prima dello scoppio del coronavirus: andavamo già verso la recessione. Ciò che è accaduto peggiora il quadro in modo devastante, inutile fingere. La prima metà del 2020 è compromessa per la moda, per il turismo, per l’export, per il commercio. I numeri fanno spavento. Tutto si giocherà però sulla capacità di reazione. I disastri diventano occasioni se chi conduce le danze sa cogliere l’opportunità, perché in ogni disastro c’è anche un’opportunità. Il grafico di queste crisi è a V. Si scende in modo repentino e si risale velocemente se si scelgono le strade giuste. Quando si abbasserà la tensione, Italia Viva avanzerà le proprie proposte al governo. Non solo per l’oggi, come abbiamo già fatto. Ma anche per i prossimi anni».

Matteo Renzi torna a parlare del suo prossimo incontro con Giuseppe Conte: «Ad emergenza finita andremo da Conte con le nostre quattro proposte su Italia Shock, giustizia giusta, modifica del reddito di cittadinanza e elezione diretta del sindaco d’Italia, come avevamo concordato. E il premier valuterà. In ogni caso nessuno di noi intende fare un accordo per consentire a Salvini di votare tra otto mesi. Sarebbe una barzelletta. Coloro che ieri ci hanno attaccato su questa ipotesi sono gli stessi che avevano fatto ad agosto scorso – loro sì – un accordo con Salvini per andare a votare e, nei fatti, consegnargli pieni poteri. Per quello che ci riguarda si vota nel 2023».