Coronavirus a Bari, Maurizio di Turi è la più giovane vittima in Italia, aveva 38 anni, amava il Bari e aveva un sogno guidare un giorno la Ferrari

Una commovente intervista quella rilasciata dal padre di Maurizio a “La Repubblica” nella quale racconta la voglia di vivere del figlio.

Aveva solo 38 anni e da vent’anni era in sedia rotelle. Il ragazzo era stato investito da un’auto. Era l’estate del 2002 e da quel giorno non ha più potuto essere completamente autonomo.

Maurizio era un fan del Bari e aveva un sogno poter guidare un giorno la Ferrari.

Il padre Antonio Pinto, noto radiologo di Turi, è in quarantena con la moglie ma racconta il suo grande dolore per la perdita del figlio: “Non sappiamo come è stato contagiato. E nemmeno ci interessa. Però vogliamo che tutti devono saperlo: questo è un virus infame, che toglie tutto. Ha tolto la vita a nostro figlio. E a noi, a me e a mia moglie, il diritto di assisterlo, sino all’ultimo minuto. Per questo vi chiedo, vi supplico, questa è una malattia tremendamente seria: restate a casa, per favore. Fatelo voi. Fatelo per chi vi vuole bene”.

Il Signor Antonio ha raccontato l’inizio della malattia del figlio fino a, ricovero e poi la morte: “Agli inizi di marzo ha avuto una febbre strana. Non scendeva e io non me lo spiegavo. Dopo qualche giorno, ho capito che c’era qualcosa che non andava e l’abbiamo portato in ospedale. Al Policlinico di Bari dove è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive. Le sue condizioni sono parse subito gravi. Respirava a fatica con l’aiuto del Cpap, il casco respiratorio. Poi venerdì è arrivato l’esito del tampone per il Coronavirus: positivo. Ci hanno cacciato dal reparto, come era giusto fosse. E’ stata l’ultima volta che ho potuto vedere mio figlio”.