Puglia, il coronavirus uccide la zia, il giorno dopo 26enne si laurea in medicina “Ora sono pronto alla guerra”

Un dolore immenso quello provato da Riccardo, uno studente di medicina di Lecce. Ha perso la zia alla quale era molto legato.

La zia di Riccardo era ammalata di Alzheimer e poi ha scoperto di essere positiva al Corona Virus e dopo pochi giorni è morta.

Riccardo non si è perso d’animo e il giorno dopo la morte dell’amata zia ha discusso la tesi di laurea in medicina all’Università di Foggia, laureandosi con ottimi voti.

Riccardo ha subito detto di voler fare il medico: “Mia zia era una donna dolce, generosa, simpatica. Era la mia madrina e le ero molto legato. Aveva da poco compiuto 71 anni ed era ammalata di Alzheimer, una di quelle malattie che si manifesta all’improvviso, senza dare molte avvisaglie e che, purtroppo, non fa perdere solo la memoria, ma anche la dignità di poter compiere piccoli gesti quotidiani. Era ricoverata in una casa protetta tra le più rinomate di Torino dove, a partire dal 10 marzo, a causa dell’emergenza dovuta al Covid-19, sono state negate le visite ai parenti. La situazione è precipitata una settimana dopo, quando hanno comunicato a mio zio del ricovero nell’ospedale Mauriziano a causa di febbre alta, disidratazione e problemi respiratori. Risultata positiva al tampone, è stata sottoposta a terapia con antibiotici e ossigeno. Da infettivologia è stata poi trasferita in un altro reparto, ma non è stata neppure intubata, e dopo dodici giorni di coma ha perso la sua battaglia. Lì, da sola, senza punti di riferimento, senza un conforto, senza una voce che potesse sussurrarle frasi rassicuranti. Sua figlia, mia cugina, un giorno ha chiesto telefonicamente a un’infermiera di farle una carezza. Ho provato un grande senso di impotenza.”

Riccardo ha anche parlato della sua laurea e della sua volontà d’impegnarsi come medico: “Questa perdita è avvenuta proprio il giorno prima che discutessi la tesi, ma insieme alla scomparsa dei miei nonni, non ha fatto altro che rafforzare la mia volontà di aiutare il prossimo a soffrire meno, a vivere dignitosamente. Sarà una sfida alla quale non mi sottrarrò mai.”