Oggi è un altro giorno, Vladimir Luxuria scoppia a piangere e Serena Bortone non sa che fare, momenti di grande imbarazzo in studio

Ieri ospite da Serena Bortone a Oggi è un altro giorno è andata Vladimir Luxuria che si è raccontata come, d’altronde, fanno tutti gli ospiti della Bortone nel suo salotto pomeridiano.

Serena Bortone ospita Vladimir Luxuria

Ieri, venerdì 14 maggio, Serena Bortone nel salotto del suo programma, Oggi è un altro giorno, ha avuto come ospite Vladimir Luxuria che si è raccontata molto e, come sempre accade, è stata molto gradevole da ascoltare.

Vladimir Luxuria si è voluta raccontare come persona tralasciando un po’ la politica. E così è andata indietro nella memoria e negli anni e ha ripercorso con la Bortone la sua giovinezza, quando era Vladimiro e veniva deriso dagli altri ragazzi.

Luxuria ha raccontato: “L’ora di ginnastica era la più complicata. Era l’occasione per loro di dimostrare la virilità, invece io avevo tratti femminili. Ogni volta che tornavo in spogliatoio qualcuno mi aveva fatto la pipì nelle scarpe. Poi mi scrivevano insulti sui muri, sui libri”.

Un giorno anche l’insegnante la mise in dfficoltà quando, di fronte a tutta la classe gli chiese se gli piacevano i maschi e, quando lei rispose di sì, la picchiò con la bacchetta.

Però, poi, ha anche raccontato che, quando è diventata deputata una persona che lei conosceva e che con lei aveva fatto il bullo in tante occasioni, l’avvicinò e le disse: “Avrei un figlio da sistemare, non è che potresti…”. E lei rispose: “Non lo faccio, ma non per quello che mi hai fatto perchè non è colpa di tuo figlio. Ma perchè sei tu quello che deve insegnargli ad avere una dignità, cosa che tu non hai mai avuto”.

Vladimir Luxuria scoppia a piangere

Poi, ad un certo punto Vladimir Luxuria è scoppiata a piangere quando ha raccontato: «Ero un bambino amante degli preparavo il pastone per i maiali con nonno Vladimiro. I miei genitori mi trovavano nella cuccia del cane e avevo una papera che mi considerava sua madre. Sono stato un bambino molto creativo, ma a un certo punto della mia vita mi sono accorta che ero diversa dai bambini della mia età. Non seguivo il calcio e mi attraeva tutto ciò che faceva parte del mondo femminile. Ma quando lo esternavo, mi facevano capire che fosse qualcosa di sbagliato. Mi sentivo sbagliata, reprimendo la mia femminilità. Mi sforzavo di fare il maschietto. Quando ero nella mia cameretta, mi liberavo e mi mettevo un vestitino di mia sorella. Ho cercato di avere una fidanzata, ma la vedevo come un’amica. Inizialmente volevo cambiare perché soffrivo e faceva soffrire i miei genitori. Mio padre non gradiva il mio atteggiamento effemminato. Ma la fanciulla chiusa nella mia anima mi chiedeva di liberarla. Se non avessi scelto me, sarei diventata una persona depressa. Ho iniziato il percorso da sola, ma poi le persone si sono iniziate ad avvicinare».

Vladimir Luxuria ha poi detto: «Se uscivo dalla classe, quando tornavo trovavo brutte offese scritte sul libro. Io strappavo le pagine, ma non dicevo il motivo al maestro. Gli insegnanti facevano finta di niente. Le lacrime me le asciugavo da sola. Le mie sorelle sono state alleate. Hanno costruito un ponte tra me e i miei genitori. Poi sono arrivata a Roma e ho trovato tante persone come me. I Pride colorati degli anni 2000 perché dopo anni di invisibilità, volevamo essere invisibili. Oggi il pride ha lasciato la sua anima più trasgressiva. Ho avuto un grande amore in Italia, che mi ha traumatizzato. Dai 16 ai 18 anni. Lui quando ha capito che si stava innamorando, mi ha lasciato per il giudizio della gente. Per tanto tempo, quando vedevo gruppetti di ragazzi, cambiavo strada perché avevo paura di essere offesa. Quelle parolacce mi ferivano a morte. Ho capito che mio padre mi ha accettata, quando una volta sono tornata a Foggia e lui mi ha riempito di cose da mangiare. Molte mie amiche sono morte per droga, a causa della solitudine. Mi ha salvato l’amore per me stessa e per la cultura».

Poi, quando Serena Bortone manda in onda un videomessaggio del fratello Glauco che le dice: «Ricordo com’ero in pena per te quando ti hanno arrestata in Russia a Sochi con la bandiera gay», Vladimir racconta: «È tanto che non vedo mio fratello, sto aspettando di fare il vaccino per tornare a trovarli. Lui è etero, ma una volta per me venne al gay pride con un body rosa. Gli voglio molto bene» e non riesce a trattenere le lacrime.