Lorella Cuccarini senza mezzi termini: “Non posso dimenticare …”

Lorella Cuccarini sta per iniziare una nuova stagione di Amici, non nel ruolo di professoressa di danza come l’anno scorso ma come insegnate di canto. Infatti, rispetto all’anno scorso gli assetti sono un po’ cambiati e, andando via Arisa, è rimasto il posto vuoto dell’insegnante di canto che Maria De Filippi ha ritenuto dovesse essere occupato dalla Cuccarini visto che per la danza ha scelto, come insegnante, Raimondo Todaro.

Lorella Cuccarini racconta la sua vita

Lorella Cuccarini ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della sera in occasione della quale si è raccontata fin da quando, ragazzina 13enne, muoveva i primi passi nel mondo della danza.

La Cuccarini ha detto:«Mi ritrovo in quel refrain di Jovanotti: sono un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno. Se penso alla mia infanzia, alla situazione che vivevo, fatico a non emozionarmi: sognavo di fare della mia passione il mio mestiere, magari diventare ballerina di fila, ma tutto è stato più bello e gigantesco di ogni ambizione di quella bambina».

E poi ha parlato di quando la mamma  ha fatto tanti sacrifici per lei:«Mamma sarta, mi ha cresciuta lei, con tanti sacrifici, dopo la separazione da papà. Due fratelli molto più grandi: ancora oggi, a 56 anni, sono la piccola di casa che deve essere protetta. A tre, allo specchio emulavo i balletti dei varietà tv. Da lì a studiare danza, ho dovuto aspettare i nove anni e mezzo, quando abbiamo cambiato casa e c’era vicino una palestra con qualche lezione di balletto».

E poi, ancora ha raccontato: «A 12 anni, non fui ammessa all’Accademia, fu una delusione enorme, la vissi come un’ingiustizia. Ma cominciai a implementare danza moderna e jazz, in fondo, ero sempre stata attratta dai lustrini, dalla donna di spettacolo a tutto campo, da Raffaella. Anche lì, accadde una cosa inimmaginabile: Enzo Paolo Turchi selezionò dei ragazzi per un numero con lei. Avevo forse 13 anni, mi scelsero. A vederla a un passo da me, con un lungo abito bianco, mi emozionai così tanto che, a casa, mi venne l’orticaria».

La Cuccarini non ha potuto non  citare Pippo Bardo e ha detto: «Ad una convention di gelati che, se avessi guardato alla retribuzione, avrei rifiutato c’era Pippo Baudo, mi vide e mi fece chiamare dal suo agente. Io mi dicevo: non può capitare a me, dov’è la fregatura? Nel dubbio, mi feci accompagnare da mamma …

Pippo ancora se lo ricorda con divertimento. Poi, capii che entravo dalla porta principale».

Lorella Cuccarini “Non posso dimenticare la mia gavetta”

Lorella Cuccarini ha poi raccontato di quanto sia stata dura la gavetta e anche di quanto sia stata fisicamente dolorosa : «Nel nostro mestiere deve esserci una componente di masochismo… Ricordo le volte che sono finita al pronto soccorso… Per i lividi alle gambe, mi faceva dolore tenerci sopra il lenzuolo. Gino Landi dice che sono stata un modello perché non ho mai detto no a un coreografo. Era uno sperimentatore, mi ha mandata all’ospedale quattro o cinque volte. Un giorno, mi fece fare una serie di spaccate su una fila di dieci tavolini messi a distanza di un metro e mezzo. Passavo da uno all’altro con due porteur che mi tenevano per l’ascella, su una musica tipo can can: gamba, spaccata; gamba, spaccata. Avevo i polpacci neri. Una volta, sono caduta e ho dato una botta alla nuca; un’altra, un ballerino non fece in tempo a prendermi… Ma mi chiamano bertuccia: cado sempre bene. È una qualità che affini col tempo».