Redditometro 2013: in vigore a breve ecco tutte le novità

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Partirà a breve il nuovo redditometro 2013 che recherà parecchie novità.

Ancora qualche giorno ed il nuovo strumento che nasce come lotta all’evasione oggetto di tante polemiche, partirà ufficialmente.

Si è arricchito di nuovi dati e parametri per determinare il reddito , ma si terrà conto comunque di una tolleranza pari al 20 % rispetto a quanto dichiarato, di un “ doppio contraddittorio “ con il contribuente e verranno presi in esame soltanto dati certi e spese a prescindere da quello che le medie Istat andranno ad indicare.

Nel decreto del Ministero dell’Economia sono state inserite tutte le voci di spesa che verranno considerate influenti ai fini del redditometro e fra queste rileviamo i costi relativi ad esempio all’ acquisto delle bevande o dei detersivi, le spese della bolletta elettrica o quelle sostenute per il cavallo, passando dalle scommesse on line alla retta dell’asilo nido, senza dimenticare il mutuo o i Bot.

Il primo anno d’ imposta oggetto della valutazione sarà il 2009 nel quale il reddito dichiarato sarà messo a confronto con il reddito presunto dal fisco sulla base dei dati in suo possesso rilevati dall’anagrafe tributaria; inizialmente le liste che saranno esaminate riguarderanno i contribuenti il cui reddito dichiarato differisce in maniera evidente dai dati estrapolati dal database tributario con un gap più elevato del 20 %.

Come già anticipato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, il nuovo redditometro avrebbe posto l’attenzione sugli “scarti più significativi” fra redditi dichiarati e redditi “ricostruiti”; inoltre in nessun caso, come confermato dallo stesso vicedirettore dell’Agenzia, Di Capua, verranno presi in esame contribuenti la cui differenza fra reddito dichiarato e presunto sia minore di 12 mila euro a prescindere dallo scostamento del 20 %.

Questo servirà a rendere proficua un’operazione sicuramente molto costosa ed articolata da gestire per cui sarà necessario ovviamente concentrarsi su cifre importanti anche per garantire una certa tutela nei confronti del contribuente; inoltre in tutta la procedura saranno coinvolti anche gli uffici territoriali che dovranno selezionare i circa 30 – 35 mila contribuenti da valutare.

Le medie Istat vengono di fatto tralasciate e questa rappresenta una novità significativa del nuovo redditometro, poiché rappresentavano una realtà virtuale  creata sulla base di calcoli matematici di solito fuorvianti e sicuramente oggetto di critiche e discordie a causa della confusione che generavano.

Ora le medie Istat verranno prese in considerazione solo per le spese certe come gli acquisti di immobili e veicoli che possono essere riscontrati tramite registri pubblici, mentre per le spese tipo alimentari e abbigliamento i dati Istat non avranno significato rilevante.

Ci saranno novità anche in caso di verifica e contenzioso; il contribuente non è più obbligato ad esibire scontrini e ricevute fiscali comprovanti le spese sostenute; in caso di mancata conciliazione però il Fisco potrà dar corso all’ accertamento che se dovesse dimostrare la presenza di un’ evasione di importo comunque inferiore ai 20 mila euro, dovrà fare in modo di giungere ad una mediazione per evitare di produrre un contenzioso giudiziario.