Ministro Federica Guidi accorato appello alle imprese “ora basta licenziamenti”

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Lunga intervista alla “Repubblica” della titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, che analizza lo stato della nostra economia ed avverte le imprese ora basta con i licenziamenti.

La Guidi chiede alle imprese italiane un atto di responsabilità per cercare in questo momento di grossa crisi occupazionale di fermarsi con i licenziamenti in modo da consentire a tantissimi lavoratori di poter ancora avere uno stipendio in questo momento molto critico.

La Guidi chiede così alle aziende italiane lo stop ai licenziamenti:  “Chi ha i bilanci in ordine deve fare il possibile per mantenere i livelli occupazionali. Bisogna salvare il lavoro, non licenziare. Il mio è un appello alla responsabilità sociale”.

Situazione grave quella in cui versa l’economia italiana che come dagli ultimi dati Istat hanno dimostrato con il Pil che ha fatto registrare il meno 0,2% che il nostro paese è ancora in piena recessione.

Il ministro Guidi parla anche delle riforme che tardano ad essere approvate e soprattutto ai provvedimenti per il rilancio dell’economia che non hanno sortito al momento alcun effetto come il bonus irpef degli 80 euro.

La Guidi ammette che : “L’Europa è ferma e l’Italia pure”.

Secondo il ministro dello sviluppo economico provvedimenti come il bonus degli 80 euro usufruito da maggio da più di 10 milioni di lavoratori per produrre effetto desiderate bisogna attendere ancora del tempo.

Il bonus 80 euro deve essere metabolizzato da chi lo percepisce ed inoltre deve diventare un provvedimento stabile e duraturo come si pensa sarà previsto con la nuova legge di stabilità.

Il ministro parla anche sugli incentivi fiscali che lamentano le imprese: “non è con un taglio delle tasse che si permette alle aziende di assumere il giorno dopo. E’ stato giusto puntare sugli 80 euro, poi sono necessarie le riforme: quelle che stiamo facendo”.

La titolare del dicastero dello sviluppo economico annuncia che i prossimi obbiettivi del governo sono alcune modifiche all’attuale sistema pensionistico e delle possibili variazioni al tanto chiacchierato articolo 18.