Ultimi sondaggi politico elettorali: dopo dimissioni Letta, vola Renzi(Pd), stabili Grillo(M5s) e Berulsconi (FI), scende Alfano (NCD)

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Il treno è partito ed arrivato a destinazione. Matteo Renzi entro domenica riceverà l’incarico come nuovo Presidente del Consiglio dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ieri dopo una concitata direzione del partito democratico è stata sancita la fine dell’esperienza come Presidente del Consiglio di Enrico Letta.

A prendere le redini in mano dell’Italia sarà Renzi, forse il più giovane Presidente del Consiglio che il nostro paese abbia mai avuto.

Le attese riposte sull’ex rottamatore sono enormi dovrà prima di tutto ridare slancio alle tanto attese riforme strutturali del paese prime fra tutte quella sul lavoro ed la riforma elettorale con l’abrogazione delle Province e del Senato e con la restrizione dei compensi ai consiglieri regionali ed agli onorevoli e finalmente con l’abolizione immediata al finanziamento pubblico dei partiti.

Renzi però se vedrà che con la maggioranza che lo sosterrà non avrà la forza o troverà degli ostacoli per l’attuazione del programma non esiterà nemmeno un minuto a dimettersi ed a chiedere  l’elezioni anticipate.

I sondaggi sono tutti per il segretario nazionale del Pd che vede il suo partito volare al 33,5% delle intenzioni di voto contro il 32% della scorsa settimana.

Forza Italia che in questo periodo burrascoso della politica italiana è stata calma al suo posto, dopo lo storico accordo tra il suo leader Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sulla legge elettorale, rimane al 22,7% dell’intenzioni di voto distanziando di un solo punto in percentuale il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo che pian piano dopo la debacle dei sondaggi del dopo elezioni sta salendo la china attestando ora al 21,7% delle intenzioni di voto.

Il nuovo centrodestra che potrebbe essere una delle forze che sosterrà il governo Renzi dal 7% scende quasi di due punti attestandosi al 5,2% delle intenzioni di voto.

La Lega Nord è al 3,6% delle intenzioni di voto, mentre scelta civica sprofonda sempre più intorno attestandosi all’1,5% delle intenzioni di voto.